chiusura del diaframma e riflessi

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GUERRRINI2
00domenica 16 dicembre 2012 12:20
ciao, ho per le mani a tempo indefinito la digitale che ho usato come "scanner", nel cazzeggio di questo weekend ho fatto delle prove e mi é capitato di notare che tutti gli obiettivi che ho, se usati in controluce a tutta apertura hanno un ottimo contrasto, mentre man mano si chiude l'obiettivo il controluce "invade" letteralmente la foto.
Riporto un esempio, dietro c'é una finestra da dove entra una luce molto forte (sole nebbia e neve insieme, roba da 1/8000 f16!):

[IMG]http://i50.tinypic.com/2zohttj.jpg[/IMG]

ogni foto ho chiuso di un diaframma rispetto alla precedente, il fenomeno si presenta con tutti gli obiettivi,MC e non, ultraluminosi e bui.

Qualcuno mi sa dare una spiegazione?
Io pensavo che chiudere il diaframma fosse un vantaggio per il contrasto!

grazie come sempre [SM=g7474]

pk61
00domenica 16 dicembre 2012 20:57
Per quello che ne so io il contrasto non cambia con la chiusura del diaframma.
Nelle foto che hai postato sembra che chiudendo il diaframma tu ottenga una maggiore profondità di campo che mette in maggiore evidenza il flare della lente, in pratica da una velatura su tutta la foto chiudendo la striscia bianca risulta più definita.

Ciao
Rollei_Pino
00lunedì 17 dicembre 2012 08:12
Scatenando la fantasia direi che chiudendo il diaframma aumenti La diffrazione. Con questo una parte di luce va a riflettersi sulle pareti del adattatore e su altri particolari costruttivi della macchina (come la flangia di attacco) dando seguito al problema. Dovresti provare con l'ottica espressamente costruita per quella macchina lì (o foderare l'adattatore con qualcosa di nero opaco tipo del cartoncino nero pitturato con della tempera nera o acrilico opaco per belle arti da pochi soldi). Il problema può anche essere legato alla costruzione del sensore e alle microlenti sulla sua superficie per cui captano la luce "diffratta" in modo diverso da quello previsto.
=Tomash=
00lunedì 17 dicembre 2012 11:13
Per me si sta facendo confusione tra un calo di contrasto dovuto ad una situazione di flare al limite e l'aumento del contrasto (ma spesso microcontrasto) dovuto alla chiusura del diaframma prima che intervenga la difrazione.
Contro il flare (e non i riflessi interni), il diaframma può ben poco.
Rollei_Pino
00lunedì 17 dicembre 2012 11:58
Sono solo opinioni ovviamente; l'aumento di microcontrasto ce l'hai solo fino ad un f/11 generalmente, poi interviene la diffrazione che ha come effetto quella di sfaldare la definizione. Qui più che un flare diffuso sembrerebbe un problema di riflessi che si concentrano in una mezza luna per poi diffondersi al resto.
=Tomash=
00lunedì 17 dicembre 2012 12:52
Ma il calo di microcontrasto dovuto alla diffrazione non fa un alone del genere, di solito è un semplice calo di nitidezza che si nota solo ingrandendo l'immagine.

Qui invece vedo un tipico caso di flare, tipico delle infiltrazione di luce che rimbalzano all'interno della montatura dell'obiettivo e della zona interna della fotocamera.
In questi casi, il diaframma e gli effetti sul microcontrasto e diffrazione a esso dovuti non c'entrano nulla.
Con il mio 90 Elmarit, quando parte il flare, non c'è diaframma che tenga, mentre normalmente, da obiettivo d'epoca quale è, chiudendo il diaframma c'è un reale ed evidente aumento del contrasto.
GUERRRINI2
00lunedì 17 dicembre 2012 13:37
grazie per gli spunti di riflessione!

Ne dico una pure io, magari il sensore essendo "a specchio" riflette la luce sulle lenti dell'obiettivo ed il diaframma chiudendosi aumenta la profondità di campo e quindi aumenta la visibilità del difetto.

O magari come dice Tomaso é solo un caso di flare, che via via diviene più visibile chiudendo il diaframma(come dice Marco).

Mi piacerebbe provare su pellicola...
Rollei_Pino
00lunedì 17 dicembre 2012 13:57
Siamo daccordo sul calo di nitidezza dovuto a diffrazione che ho citato solo per distinguerlo dal aumento del mirocontrasto fino ad f/11 che è il contrario, e questo è un capitolo a parte (che avevi citato tu in questi termini dicendo che si fa confusione)(e per non far confusione a chi non ha dimestichezza si può dire che la chiusura del diaframma aumenta le prestazioni dell'ottica perchè esclude le zone periferiche del sistema ottico dove si concentrano la maggior parte delle aberrazioni, da f/16 circa in poi però interviene il fenomeno della diffrazione sulle pareti del foro e questa va a scapito della nitidezza), però Riccardo dice che il fenomeno si verifica chiudendo i diaframmi su varie ottiche, è qui che bisogna cercare di capire. La diffrazione provoca un aumento del angolo di incidenza della immagine sul sensore, è per questo che dico che potrebbe aver a che fare con una incompatibilità con le microlenti della superficie del sensore stesso e questo è un problema reale. Quello che poi sembrerebbe un riflesso andrebbe indagato se interno alle lenti del obiettivo o esterno dovuto a riflessioni sulle pareti del adattatore.
La cosa strana infatti, e mi sambra strana anche per Riccardo, è che quel riflesso e quel flare non si verificano come sarebbe logico a diaframmi aperti, ma al contrario a diaframmi chiusi.
Rollei_Pino
00lunedì 17 dicembre 2012 14:02
Riccardo potrebbe anche essere, ma oltre che sulle lenti potrebbe riflettersi sulla superficie delle lamelle del diaframma che essendo molto chiuso ha una superficie riflettente molto ampia.
GUERRRINI2
00lunedì 17 dicembre 2012 14:54
Potrebbe essere . In effetti l'aumento della superficie riflettente spiegherebbe il fenomeno...
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