Aley Amira
00sabato 5 maggio 2012 17:59
Giunti presso la nuova signoria da conquistare, ci siamo accorti che qualcosa non andava: tutti i presenti presentavano delle occhiaie nere.
La prima cosa che abbiamo fatto è stata scacciare le maledizioni del Generale Supremo e della Gran Sacerdotessa.
Non mancò molto dal momento in cui il Generale Crisso, Aley per prima ed altri presenti al raduno furono posseduti da alcune anime, (altri di noi sembravano immuni ad essa).
Via via, le varie possessioni ci fecero ricostruire una triste storia: In quel luogo, un tempo viveva un medico che curava pazzi schizzofrenici.
Costui aveva una figlia, anche lei pazza.
Un giorno i suoi pazienti fecero un gioco, "giochiamo a sgozzare?" disse una novizia incantatrice.
La figlia del dottore venne sgozzata ed il medico, impazzito, uccise tutti i pazienti per poi uccidersi a sua volta.
Scacciare di volta in volta la possessione era inutile ergo abbiamo deciso di fare una messa per far riposare in pace queste anime in pena.
Liberato il territorio, cominciammo l'addestramento di gruppo ma nel bel mezzo di esso all'orizzonte comparve Legione con una spada sacra.
Osservandolo abbiamo notato che la spada era parte integrante del suo corpo.
I suoi bersagli sembravano essere due ed entrambi armorieri: i soldati Aley Amira e Galahd dei Draghi, il motivo: Sconosciuto. Solo ipotesi.
Vari sono stati i tentativi di sgozzare prima Aley, che veniva seguita anche quando curava i feriti.
La gran Sacerdotessa Ashlian ha provato a dedicarlo ma, per poco, non c'è riuscita.
Scomparso è riapparso una seconda volta.
Vari i tentativi di sgozzare Galahd che, caduto a causa di un colpo di arma sacra veniva tenuto sotto vento.
Legione ci teneva lontani col vento ma il Generale Crisso è riuscito a proteggere il suo soldato con lo scudo, impedendo all'essere lo sgozzamento.
La gran sacerdotessa Ashlian ha riprovato a dedicarlo mentre gli ultimi in piedi tenevano Legione intrappolato fra gli scudi.
Purtroppo scomparve nuovamente senza più apparire.
Il raduno si è concluso con una discussione sull'esperienza appena conclusa e con la conquista della nuova signoria col nome di "Libera".