Lpoz
00venerdì 18 aprile 2008 20:43
Notizia tragicomica...
E' vietato alzare le mani ai figli: tratta di un gesto razzista e danneggia
la psiche dei ragazzi. La Corte di Cassazione, con una
storica sentenza, ha condannato un padre colpevole di aver picchiato
suo figlio. I giudici hanno insitito sul concetto per cui "gli
schiaffi sono un retaggio fascista e creano problemi alla personalità
dei ragazzi". La Corte ha sottolineato come "non può più
ritenersi lecito l'uso della violenza, fisica o psichica, sia pure
finalizzato a scopi ritenuti educativi". Svolta anche nelle conseguenze
della violenza: "Il bambino abusato - è scritto nella sentenza
- ha probabilità di diventare un individuo predisposto a
relazioni violente in cui reitera l’ esperienza di abuso; divenuto
genitore, egli potrà assumere comportamenti abusanti".
Armilio1
00venerdì 18 aprile 2008 20:48
Messa così è una roba assurda,ma bisognerebbe vedere quanti anni ha il figlio e con quanta violenza la schiaffeggiato il padre...certo è che il riferimento al fascismo,se c'è stato,non è felicissimo...
Lpoz
00venerdì 18 aprile 2008 20:48
Più che altro non ha nessun senso...
Granduca di Milano
00sabato 19 aprile 2008 08:24
E' una boiata pazzesca, questo dimostra il livello mentale di certi giudici.
Lux-86
00sabato 19 aprile 2008 10:07
che follia... due sani calci nel sedere non hanno mai fatto male a nessuno!
ridicole, a dir poco, le idiozie sul retaggio fascista.
Riccardo.cuordileone
00sabato 19 aprile 2008 10:50
Re:
Lux-86, 19/04/2008 10.07:
Che follia... due sani calci nel sedere non hanno mai fatto male a nessuno!
ridicole, a dir poco, le idiozie sul retaggio fascista.
Concordo con te Lux!
Lpoz
00sabato 19 aprile 2008 15:05
Re:
Granduca di Milano, 19/04/2008 8.24:
E' una boiata pazzesca, questo dimostra il livello mentale di certi giudici.
M sembra di aver sentito ultimamente un politico dire:
“Esami periodici su sanità mentale dei pm”
Vota DC
00sabato 19 aprile 2008 21:20
Io credo che al contrario se un bambino è violento,solo dopo averle prese può rendersi conto del male che fa....e dal momento che ci sono le bande minorili e quindi una grossa percentuale non prende mai botte perchè ha gli amichetti che li proteggono,ben vengano i genitori.
Granduca di Milano
00domenica 20 aprile 2008 08:12
Il problema che oggi i genitori se ne sbattono e poi piangono lacrime di coccodrillo quando i figli si cacciano nei guai.
E poi la colpa non è sempre della società?
Pius Augustus
00domenica 20 aprile 2008 11:50
è chiaro che la storia del retaggio fascista non ha senso,si dovrebbe parlare di retaggio primitivo.
Riccardo.cuordileone
00domenica 20 aprile 2008 12:00
Re:
Pius Augustus, 20/04/2008 11.50:
è chiaro Che la storia del retaggio fascista non ha senso, si dovrebbe parlare di retaggio primitivo.
Eh addirittura...
Difatti si vede come le nuove generazioni di bambini viziati stanno venendo su bene!
Pius Augustus
00domenica 20 aprile 2008 12:33
Re: Re:
Riccardo.cuordileone, 20/04/2008 12.00:
Eh addirittura...
Difatti si vede come le nuove generazioni di bambini viziati stanno venendo su bene!
io non sono mai stato picchiato e rispetto i miei genitori e non mi drogo,ne picchio la gente tipo arancia meccanica
le botte per me sono una scappatoia,non una necessità.
princepsoptimus
00domenica 20 aprile 2008 14:12
Alzare le mani anche per me è un retaggio primitivo. Un bambino non per forza deve essere educato con le "botte". Può tranquillamente apprendere la retta educazione capendo DAVVERO xchè una cosa è giusta o sbagliata, senza subire inutili schiaffi. Poi ovviamente la cosa fascista non ha alcun senso...
Ace Ventura
00venerdì 29 agosto 2008 22:40
Re:
Armilio1, 18/04/2008 20.48:
Messa così è una roba assurda,ma bisognerebbe vedere quanti anni ha il figlio e con quanta violenza la schiaffeggiato il padre...certo è che il riferimento al fascismo,se c'è stato,non è felicissimo...
ho visto un cinese dare un ceffone al figlio, che una rivoluzione nera si stia preparando nella terra del dragone?
la ciste
00mercoledì 13 maggio 2009 20:42
Re: Re:
Lpoz, 19/04/2008 15.05:
Mò capisco i perchè.