Che se no la Koalessa potrebbe perfino sgridarmi :-P
Sembra facile. Scegliere è un'attività fondamentale e fondante del nostro essere individui e dell'esserci nella società. Mai come nel qui e ora, in apparenza, abbiamo goduto di possibilità pressoché illimitata di scelta in ogni campo dell'essere umani. La tesi del libro (ed è fin troppo facile verificarne la fondatezza: basta riflettere - ma soprattutto VOLER riflettere - sulla realtà del nostro tempo) è che il modello consumistico ha saputo piegare e programmare la psicologia della scelta per modellare, negli umani nevrotici che i perfetti produttori/consumatori sono, gli individui necessari al raggiungimento del suo funzionamento ottimale: remissivi; individualisti; narcisisti; desocializzati; omologati. Il risultato complessivo - ma esso è ben precedente all'elaborazione culturale di questo modello umano, era già ben presente nel capitalismo protoconsumista un paio di secoli fa - è una società psicotica; che ha cioè creato una realtà fittizia basata sul credo nella crescita e consumo illimitati a onta della finitezza e deperibilità delle risorse planetarie - due secoli fa l'illusione poteva perfino essere ragionevole data la ricchezza del pianeta e la relativa scarsità della popolazione, ma oggi si tratta di psicosi delirante. Questa grande fuga in avanti fino al cuore della nostra realtà psicotica, cioè fino all'autodistruzione inevitabile della civiltà attuale, è attuata in maniera sempre più forsennata grazie alla continua innovazione e all'aggiornamento progressivo dei mezzi tecnologici a nostra disposizione. Ma che tale progresso possa essere infinito è l'altra illusione psicotica su cui si fonda la nostra società. Il risveglio, come sempre è, sarà parecchio traumatico. In effetti sarà tragico.
V.