La Vera Censura sul Clima

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vanni-merlin
00sabato 28 aprile 2007 14:48
Fonte:monbiot.com(http://www.monbiot.com/archives/2007/04/10/the-real-climate-censorship/ )



La Vera Censura sul Clima

Succede, è sistematica, ed è esattamente l'opposto di quello che raccontano i giornali


di Gorge Monbiot

Traduzione:Bernardino Tolomei

La stesura di un rapporto da parte del gruppo dei più importanti scienziati del clima del mondo è uno strano processo: per molti mesi gli scienziati che fanno parte del Comitato Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (IPCC) si accapigliano sulle prove; niente viene pubblicato senza un consenso generale. Ciò significa che i rapporti del comitato sono estremamente moderati, perfino timidi. Significa anche che sono attendibili come può esserlo un documento scientifico.

Poi, quando tra gli scienziati è stato concordato tutto, arrivano i politici e cercano di strappare dai sommari ogni cosa che minacci i loro interessi. Anche se tradizionalmente sono gli USA il principale oppositore degli scienziati, questa volta l'attacco è stato guidato dall'Arabia Saudita, sostenuta da Cina e Russia.

Gli scienziati si ribellano, ma devono fare sempre qualche concessione. Il rapporto reso pubblico venerdì scorso, per esempio, era stato epurato dell'avvertimento che "il Nord-America è destinato a sperimentare un grave danno economico locale, oltre ad un sostanziale sovvertimento ecologico, sociale e culturale a causa degli eventi connessi al cambiamento climatico". David Wasdell, un analista del comitato, afferma che dal sommario scientifico pubblicato dall'IPCC in febbraio è stata cancellata completamente la maggior parte dei riferimenti ai "riscontri obbiettivi": il cambiamento climatico è causa del proprio stesso acceleramento.

E' il contrario della storia ripetuta all'infinito dalla stampa di destra, che l'IPCC, in collusione coi governi, sta cospirando nell'esagerare i dati scientifici. Nessuno spiega perché i governi dovrebbero cercare di dare risonanza al loro stesso fallimento. Nel balordo mondo dei cospirazionisti del clima, non si richiedono spiegazioni. L'ambiente scientifico più conservatore si è stranamente trasformato in una setta di rumorosi demagoghi.

Questo è solo uno degli aspetti di una storia che viene continuamente raccontata nel modo sbagliato. Nel Sunday Telegraph, nel Daily Mail, negli articoli di Dominic Lawson, Tom Utley e Janet Daley si ripete di continuo l'accusa a scienziati e ambientalisti di cercare "imbavagliare il dibattito". Secondo loro, coloro che affermano che non si sta verificando nessun riscaldamento globale causato dall'uomo, vengono regolarmente censurati.

Ma manca qualcosa alle loro accuse: un solo esempio valido. Tutto quello che sono riusciti a scoprire sono due lettere mandate (dalla Royal Society e dai senatori americani Jay Rockefeller e Olympia Snow) a quei poveri innocenti della ExxonMobil, in cui si chiedeva che cessassero di sovvenzionare i lobbisti che manipolano deliberatamente i dati scientifici sul clima. I mittenti non avevano alcun potere di imporre i loro desideri; semplicemente chiedevano che la Exxon la smettesse con questa pratica. Se chiunque chiede è un censore, allora le pagine di commento sui giornali devono essere chiuse in nome della libertà di parola.

In una intervista doi quattro settimane fa, Martin Durkin, l'autore del film di Channel 4 La Grande Truffa del Riscaldamento Globale, ha lamentato di essere stato sottoposto ad una "censura invisibile". Sembra che si sia dimenticato di aver ottenuto 90 minuti di prime time televisivo per esporre la sua teoria che il cambiamento climatico è una grande cospirazione "verde". Dov'è la censura? Dei ricorsi contro uno dei suoi programmi sono stati accolti dalla Independent Television Commission. Essa ha sostenuto che “i punti di vista dei quattro ricorrenti, espressi in modo chiaro all'intervistatore, sono stati distorti da un editing selettivo" e che essi erano stati "tratti in inganno sul contenuto ed il proposito dei programmi, quando avevano accettato di parteciparvi". Questo, evidentemente, fa di lui un martire.

Se volete sapere come è la vera censura, lasciate che vi mostri cosa succede dall'altra parte dello steccato. Degli scienziati le cui ricerche dimostrano che il cambiamento climatico è una realtà, sono stati ripetutamente minacciati e fatti tacere, e le loro scoperte manipolate o soppresse.



L'Union of Concerned Scientists ha trovato che il 58% dei 279 scienziati del clima con incarichi presso agenzie federali americani che hanno risposto ad un suo sondaggio, ha affermato di aver avuto esperienza di una delle seguenti restrizioni: 1. "Pressioni affinché fossero eliminati i termini 'cambiamento climatico', 'riscaldamento globale'. o termini analoghi" dalle loro relazioni. 2. Correzione dei rapporti scientifici da parte dei loro superiori che "modificavano il significato delle scoperte scientifiche". 3. Dichiarazioni dei funzionari alle agenzie che distorcevano le loro scoperte. 4. "La scomparsa o l'insolito ritardo di pubblicazioni su siti web, di rapporti, o di altri materiali di carattere scientifico relativi al clima". 5. "Richiesta di nuovi o insoliti requisiti amministrativi che hanno reso difficile il lavoro riguardante il clima". 6. " Situazioni in cuigli scienziati hanno contestato attivamente, si sono dimessi o ritirati da un progetto a causa di pressioni perché cambiassero i risultati scientifici". Sono stati riferiti 435 incidenti di interferenza politica negli ultimi cinque anni.



Nel 2003, la Casa Bianca praticamente svuotò la sezione relativa al cambiamento climatico in un rapporto dell'Environmental Protection Agency. Cancellò i riferimenti a studi che mostravano come il riscaldamento globale sia causato da emissioni prodotte dall'uomo e aggiunse un riferimento ad uno studio finanziato in parte dall'American Petroleum Institute, che affermava che le temperature non stanno aumentando. A questo punto l'Environmental Protection Agency decise di eliminare del tutto il capitolo.



Dopo che Thomas Knutson pubblicò nel 2004 per la National Oceanograpfic Atmospheric Administrationuna relazione che metteva in connessione l'aumento di emissioni con la maggiore intensità di cicloni tropicali, gli fu impedito dai suoi superiori di parlare con i media. Quando egli accettòdi apparire ala MSNBC, un funzionario delle relazioni pubbliche della NOAA chiamò l'emittente per dire ai conduttori del programma che Knutson era "troppo stanco" per prendere parte all'intervista. A lui il funzionario disse: "La Casa Bianca ha detto no". Tutte le domande dei media dovevano essere dirottate ad uno scienziato che credeva che non ci fosse alcun nesso tra il riscaldamento globale e gli uragani.



L'anno scorso il principale scienziato del clima della NASA, James Hansen, ha riferito che i suoi capi stavano cercando di censurargli le lezioni, le relazioni e il sito web. Da funzionari delle relazioni pubbliche dell'agenzia gli fu detto che ci sarebbero state "tremende conseguenze" se avesse continuato a chiedere una rapida riduzione dei gas serra.



Il mese scorso la filiale dell'Alaska del US Fish and Wildlife Service ha detto ai suoi scienziati che chiunque vada nell'Artico deve conoscere bene " la posizione dell'amministrazione sul cambiamento climatico, gli orsi polari e i ghiaccie non parlerà né risponderà su questi argomenti".



Tre settimane fa, duranteun'audizione presso il Congresso americano, Philip Cooney, ex assistente alla Casa Bianca che aveva lavorato presso l'American Petroleum Institute, ha ammesso di aver fatto centinaia di modifiche a rapporti governativi sul cambiamento climatico per conto dell'amministrazione Bush. Pur non essendo uno scienziato, aveva eliminato prove del ritiro dei ghiacciai, e aggiunto frasi che suggerivano che c'erano seri dubbi scientifici sul riscaldamento globale.



Neanche i custodi della libertà di parola in Gran Bretagna sono immuni dall'aver tentato qualche piccola soppressione. The Guardian ed io abbiamo ricevuto parecchie lettere da uno scettico sul clima come Viscount Monckton, con cui minacciava di querelarci per diffamazione dopo che io avevo controbattuto alle sue affermazioni sul clima. In due di queste occasioni egli ha chiesto che si togliessero degli articoli da Internet. Monckton è l'uomo che ha scritto ai senatori Rockefeller e Snowe, affermando che la loro lettera alla ExxonMobil minaccia la "libertà di parola" della corporation.



Dopo la trasmissione del film di Martin Durkin, uno degli scienziati che vi erano apparsi, il professor Carl Wunsch, si lamentò che la sua opinione sul cambiamento climatico era stata travisata. Ora Wunsch dice di aver ricevuto una lettera legale dalla Wag TV, i produttori di Durkin, che minaccia di farlo perseguire per diffamazione se non farà una dichiarazione pubblica di non essere stato né travisato né ingannato.



Sarebbe troppo scortese insinuare che quando quelli che negano il cambiamento climatico si lamentano della censura, siamo di fronte ad un tipico caso di proiezione? (1)






(1)Sono state qui tralasciate le numerose note che documentanole affermazioni contenute in questo articolo. Esse possono essere consultate nell’articolo originale, al sito sopra riportato.(ndt)



da: www.democrazialegalita.it/tolomei/tolomei_climaEcensura_Monbiot=aprile...

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