La Storia del Personal Computer

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lele the angel
00mercoledì 6 febbraio 2002 16:29
molti di voi la conosceranno già ma ho visto che molti altri si stanno interessando all'argomento solo ora senza conoscere il passato di questa gloriosa macchina che oggi ci permette di dialogare fra di noi (e che per quanto le industrie si ingegnino non potrà mai essere sostituita dalle console [SM=x78155] ). Questo che riporto è solo uno stralcio del trattato storico (così miccy non si lamenta che è troppo lungo da leggere [SM=x78162] ):

VENT'ANNI DI PERSONAL COMPUTER

Premessa

Il 12 agosto 2001 ricorre il ventennale della nascita del PC IBM, il capostipite dei calcolatori che ancora oggi popolano le nostre case e i nostri uffici. Data l'eccezionalita' di questa ricorrenza ho deciso di diffondere in rete uno scritto che costituira' uno dei capitoli di un libro di prossima pubblicazione al quale sto lavorando da parecchi anni. In questo testo ho cercato di raccontare la VERA storia del Personal Computer, una storia che sulla base di fatti e documenti reali distrugge falsi miti e leggende infondate, restituendo a personaggi rimasti nell'ombra il posto che meritano nella storia dell'informatica. Per una fortuita combinazione questo messaggio sara' datato "agosto 1981".Non e' il frutto di un viaggio nel tempo: trovandomi lontano dal mio computer domestico sono costretto a usare un vecchio macinino dotato di un sistema operativo che non si e' ancora accorto del cambio di millennio, e
indugia dolcemente nel mese e nell'anno di nascita del "papa'" di tutti i PC, un tempo lontano, ma allo stesso tempo vicinissimo, in cui l'attuale uomo piu' ricco del mondo affermava che "640 k di memoria RAM saranno sufficienti per chiunque".

Termino questa introduzione segnalando che l'utilizzo di questo articolo NON E' GRATUITO. In poche parole non e' possibile leggere e basta. Bisognafare anche qualcos'altro. Se sei arrivato a leggere fin qui non avrai nessun obbligo, ma se prosegui la lettura sei obbligato a pagare. Scegli tu
la forma di pagamento: puoi spedirmi indifferentemente un'email, una lettera di ringraziamento o una cartolina del luogo in cui ti trovi, un pacchetto con prodotti tipici della tua regione, un cd-rom o una videocassetta di cartoni animati, limoncello fatto in casa, francobolli, articoli di cancelleria, vecchi 45 giri, libri e fumetti che non leggi piu', banchi di Ram da 16 mega, prodotti di erboristeria, ricette segrete, inviti a pranzo, a cena e a dormire presso la tua abitazione, l'indirizzo di un editore famoso con cui pubblicare il mio libro in gestazione (si
accettano offerte), T-shirt taglia XXL (preferibilmente non usate), tessere viacard anche parzialmente utilizzate, buoni benzina, biglietti per cinema, teatro e parchi di divertimento, materiale da campeggio e tutto cio' che vorresti ti fosse spedito da qualche sconosciuto. Se proprio ti manca la
fantasia, vanno bene anche dei soldi. L'indirizzo a cui inviare materiale elettronico e' c.gubitosa@peacelink.it, il resto speditelo in via Bazzini 4 a Milano (20131). Tutti i trasgressori a questo ferreo regolamento verranno
monitorati attraverso l'apposito software Watchread (TM) incorporato in questo testo, e perseguiti attraverso le norme vigenti in materia di diritto d'autore, con la conseguente condanna alla ricezione nella propria casella di posta elettronica dell'intera discografia di Toto Cutugno in
formato MP3. Queste le regole di lettura. Per il resto potete diffondere e pubblicare questo testo come meglio credete, senza lucrarci sopra, senza spacciarlo come vostro e senza utilizzarlo per attivita' illecite, come ad esempio la stampa del testo su un pezzo di marmo da tirare contro la vetrina di un negozio, o la declamazione del mio scritto a voce alta nell'androne del condominio alle 4 di mattina.

Dopo questa doverosa premessa, molto meno seria di cio' che vi apprestate a leggere, auguro a tutti i lettori di questo testo un altro ventennio di splendide conquiste tecnologiche, scientifiche e culturali, sperando che nel frattempo non spunti fuori qualche altro miliardario occhialuto per raccontarci frottole pretendendo di aver inventato tutto da solo.

Buona Lettura

Carlo Gubitosa, 12 Agosto 1981 :-)

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LA VERA STORIA DEL PERSONAL COMPUTER

"Just as the industrial revolution made possible the personal book by providing inexpensive paper and mechanized printing and binding, the microelectronics revolution of the 1970's will bring about the personal computers of the 1980's".
(Alan Kay - 1977)

Associare un'innovazione scientifica al lavoro di una o piu' persone e' un compito meno facile di quanto possa sembrare. Sono moltissimi, infatti, gli "inventori" che hanno potuto riscrivere a loro piacimento intere pagine di storia della scienza solo grazie al successo commerciale dei loro prodotti.
Grazie a questa storia fatta a posteriori il nostro immaginario collettivo e' costellato di personaggi come i fratelli Lumiere, Samuel Morse o Alexander Bell, ormai passati alla storia come gli inventori del cinema, del telegrafo e della telefonia, che in realta' sono stati solamente abili perfezionatori e commercializzatori di scoperte gia' fatte da altri.

In merito al telegrafo e al telefono, esiste ormai una vasta letteratura in cui si documenta che queste invenzioni hanno visto la luce molto prima dei servizi telegrafici e telefonici con cui Morse e Bell hanno costruito la loro fortuna e la loro fama. Per quanto riguarda il cinematografo, brevettato dai Lumiere il 13 febbraio 1895, va detto che questa invenzione
non e' altro che una versione migliorata del cinetoscopio, un apparecchio brevettato nel 1891 da Thomas Edison, a cui i Lumiere aggiungono semplicemente un dispositivo ottenuto modificando il piedino premistoffa della macchina da cucire. Grazie alla piccola aggiunta dei Lumiere si riesce a sincronizzare il movimento della pellicola con l'apertura
dell'otturatore, ottenendo delle immagini in movimento molto piu' nitide di quelle realizzate con i precedenti apparecchi. Questo piccolo apporto tecnico, unito al miglioramento della qualita' dell'immagine, costituisce la spinta decisiva per la diffusione di massa della cinematografia.

Oltre a questi casi piu' eclatanti, nel corso dei secoli molte altre scoperte scientifiche sono state attribuite erroneamente a chi invece le ha solo modificate, commercializzate o trasformate in prodotti a diffusione di massa, e altrettanto numerosi sono gli uomini di scienza che hanno cambiato la nostre vita quotidiana e il mondo in cui viviamo, pur rimanendo anonimi
e sconosciuti.

IL TRAGICO DESTINO DI PHILLIP KATZ

Un esempio di queste invenzioni rimaste nell'ombra assieme al loro creatore e' senza dubbio il PKZIP, uno dei programmi piu' diffusi e famosi della storia dell'informatica, utilizzato per "zippare" i dati contenuti nei calcolatori, in maniera da comprimere le informazioni e ridurre lo spazio di memoria richiesto per la loro archiviazione.

A partire dal PKZIP sono stati sviluppati molti altri programmi simili, tra cui il recente WINZIP, tuttora utilizzato da milioni di utenti sparsi per il mondo. Sono in pochi a sapere che il nome PKZip deriva dalle iniziali di Phillip Katz, lo sfortunato inventore di questo programma.

La diffusione di massa del programma di Katz e' uno dei piu' grandi fenomeni di partecipazione sociale della storia dell'informatica, uno dei rarissimi casi in cui uno standard e' stato stabilito direttamente dagli
utenti finali di un programma anziche' dai capricci del mercato o
dall'industria del software. Milioni di utenti adottano il programma di Katz e lo diffondono come un "virus benefico", non solo per l'indubbia efficienza del PKZIP. ma anche per protestare contro la Systems Enhancements Associates (SEA), una azienda che aveva trascinato Katz in tribunale per aver realizzato e distribuito gratuitamente il PKARC, una
versione migliorata del programma di compressione ARC realizzato dalla SEA, che sporge denuncia per violazione del copyright e del suo marchio registrato. Dopo un accordo con la SEA che gli permette di evitare una multa salatissima, per evitare altri grattacapi legali Katz decide di abbandonare la sua prima creazione per realizzare il PKZIP, utilizzando un sistema di compressione differente da quello dell'ARC. Nel giro di pochi
mesi la passione di Katz e l'entusiasmo degli utenti trasformano lo ZIP nel nuovo standard di compressione dei dati. Il primo a sorprendersi di questo successo e' lo stesso Katz, che in una intervista rilasciata nel 1993 al Milwaukee Journal ha raccontato di aver scritto il suo programma unicamente
per hobby.

Nonostante il suo grande successo come programmatore, nella vita Katz non si dimostra altrettanto fortunato. Il 14 aprile 2000 muore in solitudine, a soli 37 anni, in un motel di Milwaukee, nel Wisconsin, dove viene ritrovato accanto ad alcune bottiglie vuote di liquore.

Un destino decisamente diverso da quello di Phillip Katz ha trasformato William Henry Gates III, piu' noto come Bill Gates, nell'uomo piu' ricco del mondo, grazie ad una serie di mosse astute con cui nel corso degli anni Gates e' riuscito a costruire un immagine vincente di se', accreditandosi come pioniere dell'informatica e come padre di numerose invenzioni che sono diventate indispensabili per lo sviluppo dei moderni calcolatori.

Quella stessa deformazione della storia che ha trasformato i fratelli Lumiere negli "inventori del cinema", nonostante fossero il punto di arrivo e non il punto di partenza nello sviluppo del cinematografo, ha permesso a Bill Gates di scrivere la "sua" storia dell'informatica. In questo "universo parallelo" creato su misura, Bill Gates e' un uomo che si e' fatto da se', un genio che ha raggiunto meritatamente il successo in quanto
inventore del Personal Computer, del linguaggio di programmazione "Basic", del sistema operativo DOS e dell'"interfaccia utente" a finestre, basata sull'utilizzo del mouse. Nel mondo della realta' storica non c'e' niente di
piu' falso.

LA RIVOLUZIONE INFORMATICA FRANCESE

Nell'immaginario collettivo e' Bill Gates ad aver inventato il personal computer assieme all'Ibm, mentre in realta' il primo PC e' nato in francia nel 1973. Il nome dell'antenato dei moderni PC e' Micral e il suo progettista e' Truong Tromng Hi, un francese con radici vietnamite che lavora per la Realisations Etudes Electroniques S.A. Micral e' basato sul processore 8088, costa 1.750 dollari e il software necessario al suo funzionamento e' realizzato da Philippe Kahn. Purtroppo Micral cade presto nel dimenticatoio a causa del suo scarso successo di mercato. Per la diffusione di massa dei calcolatori bisogna attendere il 1975, quando negli Stati Uniti una nuova "rivoluzione informatica" viene scatenata dalla nascita del personal computer Altair.

GENNAIO 1975: NASCE ALTAIR 8800

Il personal computer americano nasce nel 1975, quando sul numero di gennaio della rivista "Popular Electronics", spedito al suo mezzo milione di hobbisti-abbonati, viene presentato ALTAIR 8800, una macchina ormai entrata di diritto a far parte della storia dell'informatica, un computer che raccoglie intorno a se' la seconda generazione degli hacker: gli "hacker dell'hardware", che penetrano all'interno dei segreti di Altair per carpire
il funzionamento di ogni singolo circuito. Una passione ereditata dagli studenti del MIT, gli "hacker dei mainframes", che negli anni '60 avevano domato a colpi di saldatore e tastiera i primi grandi calcolatori universitari, i grandi "bestioni" a valvole monopolizzati da "sacerdoti" in
camice bianco, la cui autorita' veniva puntalmente messa in discussione dalla prima generazione di hackers.

Ancora oggi non e' raro incontrare dei prodotti informatici pubblicizzati ancora prima che ne sia ultimata la realizzazione, e il primo di questi prodotti, definiti in gergo "vaporware", e' stato proprio Altair 8800. La fotografia riprodotta su Popular Electronics, infatti, e' quella di un apparecchio realizzato ad hoc, assolutamente non funzionante, e passa molto tempo prima che le migliaia di pezzi ordinati vengano consegnati.

Alcuni hacker tra i piu' tenaci, per venire in possesso del loro Altair, si accampano davanti alla sede della Model Instrumentation Telemetry Systems (MITS), la societa' che produce Altair sotto la guida di Ed Roberts. Altair
e' venduto in kit di montaggio, il cui risultato finale e' una scatola metallica con pannello frontale composto da una fila di interruttori, che costituiscono l'unico dispositivo di input, e da due file di piccole lucine rosse come dispositivo di output. E' basato sul processore INTEL 8080, costa 397 dollari e ha 256 bytes di memoria. Le istruzioni non possono essere memorizzate all'interno del computer, ma devono essere inserite a
mano attraverso gli interruttori del pannello frontale ogni volta che il calcolatore viene acceso. Da qui le tipiche piaghe e vesciche sulle dita che caratterizzano gli appassionati di informatica dell'epoca. Il primo personal computer americano e' battezzato da Lauren Solomon, la figlia dodicenne di Les Solomon, direttore di Popular Electronics e amico di Ed
Roberts. La bimba indica il nome "Altair" ispirandosi alla stella su cui era diretta l’"Enterprise" (l’astronave della serie televisiva "Star Trek") nella puntata trasmessa il giorno del battesimo dell'8800.

LA NASCITA DEL BASIC

Prima ancora dell'apparizione di Micral e Altair, nel 1964 John Kemeny e Thomas Kurtz, presso il Dartmouth College (New Hampshire, USA), sviluppano il BASIC (Beginners' All-purpose Symbolic Instruction Code), il piu' famoso linguaggio di programmazione della storia. Attraverso questo "Codice
Simbolico Multifunzione di Istruzioni per Principianti" le istruzioni vengono impartite al calcolatore usando delle parole in inglese corrente, come "PRINT" (stampa) oppure "INPUT" (immetti), al posto della lingua misteriosa composta da sequenze interminabili di "1" e di "0" con cui i primi programmatori sono costretti a "parlare" con i loro computer. Con l'avvento del Basic la programmazione dei calcolatori esce dal mondo degli
addetti ai lavori e diventa accessibile a tutti. Kemeny, immigrato nel 1940 a New York assieme alla sua famiglia proveniente da Budapest, prima di dedicarsi all'informatica trascorre parecchi anni accanto ad Albert Einstein, in qualita' di assistente matematico. Il primo programma scritto in BASIC viene eseguito a Dartmouth da Kemeny e Kurtz alle 2 del mattino
del 4 maggio 1964.

L'HOMEBREW COMPUTER CLUB

Il 5 marzo 1975 a Menlo Park, nella silicon valley californiana, nel garage di Gordon French si svolge il primo incontro dell'HOMEBREW COMPUTER CLUB, il club degli hacker dell'hardware, di cui fanno parte, tra gli altri, Bill Gates, Stephen Wozniack, Gary Kildall e molti altri pionieri dei personal computer. Le riunioni dell'Homebrew divengono un appuntamento fisso per
scambiare pezzi di hardware, idee, programmi, informazioni e progetti. L'Altair 8800 e' ovviamente al centro dell'attenzione.

Dopo aver letto l'annuncio su "Popular Electronics", Bill Gates e Paul Allen, che avevano studiato insieme ad Harvard, telefonano immediatamente a Ed Roberts per proporgli di acquistare il loro interprete BASIC per l'Altair, scritto assieme a Marty Davidoff. E' la prima vendita di software
della Micro-Soft. A quei tempi l'azienda aveva ancora il trattino nel nome, che sarebbe caduto nel 1976. L'accordo per la vendita del Basic viene concluso con successo il 2 gennaio 1975.

L'affare si rivela davvero fortunato, e apre le porte del successo a quella che sarebbe diventata la piu' grande azienda informatica del mondo. Il grande pubblico dimentica ben presto i nomi di Kemeny e Kurtz, e negli anni a venire il nome di Bill Gates verra' associato sempre piu' frequentemente alla creazione del Basic. In seguito all'accordo con Ed Roberts, Gates e
Allen si trasferiscono ad Albuquerque, sede della Mits, per scrivere un programma in grado di connettere Altair con una unita' a disco. Una sera di giugno del 1975 gli hobbisti dell'Homebrew Computer Club riescono a impossessarsi di una cartuccia contenente il codice completo del Basic,
lasciata incustodita durante una delle numerose dimostrazioni intineranti organizzate da Ed Roberts per pubblicizzare il suo prodotto. A causa del prezzo ritenuto eccessivo, gli "homebrewers" iniziano a fare delle copie su nastro del Basic per l'Altair da distribuire gratuitamente.

In seguito al dilagare di queste copie "pirata", il 3 febbraio 1976 Bill Gates scrive una lettera aperta agli hobbisti, pubblicata sulla newsletter "Computer Notes", un documento in cui attacca apertamente la copia non autorizzata. La lettera viene riportata anche sul bollettino di febbraio dell'Homebrew Computer Club. L'argomentazione principale di Gates contro la
diffusione incontrollata dei programmi e' che questa pratica scoraggia i programmatori, rendendo meno remunerativa la realizzazione dei loro prodotti.

Le teorie di Gates vengono smentite nel 1991, quando la distribuzione libera e gratuita del sistema operativo Linux diventa l'elemento decisivo che incoraggia e stimola il lavoro di migliaia di programmatori sparsi in tutto il mondo.

Il 22 maggio 1977 Ed Roberts decide di abbandonare il mercato
dell'informatica, anche in virtu' delle crescenti pretese da parte dell'azienda di Gates. A trentacinque anni compiuti, dopo aver venduto la sua azienda alla Pertec, Roberts si trasferisce in Georgia con un assegno di alcuni milioni di dollari in tasca, e inizia una nuova vita come studente di medicina alla Mercer University, per finire la sua carriera a Cochran, un paesino a sud di Atlanta dove si stabilisce per esercitare la
professione di pediatra.

In seguito all'acquisto della MITS da parte della Pertec si scatena una battaglia giudiziaria in merito di diritti di proprieta' intellettuale del Basic dell'Altair, di cui la Pertec rivendicava i diritti in seguito all'acquisizione della Mits. Gates ed Allen sostengono invece che il Basic era stato dato solamente in concessione. La questione e' portata davanti a
un tribunale che da' ragione a Microsoft.

Nel 1980 l'inglese Sir Clive Sinclair progetta e commercializza lo ZX80, un calcolatore che segna il passaggio dall'era dei "personal" a quella degli "home computer". Centinaia di copie dello ZX80 iniziano ad invadere l'europa. L'era degli "home" continua nel 1982 con la Commodore Computers,
che produce due esemplari destinati a passare alla storia: VIC 20 e CBM 64. Nel giro di pochi mesi il VIC 20 raggiunge il milione di copie vendute. Nel frattempo Sinclair si affretta ad affiancare al modello ZX81, nato nel marzo '81, lo ZX Spectrum. Nello stesso anno il "Time Magazine" assegna al computer il titolo di "uomo" dell'anno. Inizia l'era dell'informatica di
massa.

UNA MAMMA CHE HA FATTO STORIA

Per Microsoft la grande occasione arriva nel luglio del 1980, quando Bill Gates viene contattato da IBM, l'azienda che in quegli anni esercitava un dominio incontrastato nel settore dell'informatica. A questo incontro ne fa seguito un secondo, un mese piu' tardi, durante il quale Gates firma un contratto di consulenza con Ibm per la realizzazione di un sistema
operativo da utilizzare per i futuri PC IBM, una missione segretissima battezzata con il nome in codice "Project Chess".

Le motivazioni che spingono "Big Blue" IBM a legare la nascita dei nuovi "personal computer" ad una azienda relativamente giovane e guidata da un ragazzino appena venticinquenne, sono tuttora avvolte da un fitto mistero.

L'unico dato di fatto di cui si dispone per capire le cause del
"matrimonio" tra Microsoft e IBM e' che la madre di Bill Gates, Mary, personaggio di spicco degli ambienti di Seattle, proprio nei giorni antecedenti all'accordo che avrebbe reso miliardario il suo figliolo, curava gli affari di famiglia in qualita' di membro del consiglio di amministrazione di una impresa chiamata United Way. Un altro dei membri illustri di quel consiglio di amministrazione era il signor John Opel, un uomo d'affari che contemporanamente rivestiva il ruolo di CEO (Chief Executive Officer) all'interno di IBM, praticamente la piu' alta carica
direttiva dell'azienda.

L'ossessione di Opel per la realizzazione di un nuovo prodotto IBM con cui raggiungere e sorpassare la Apple nel mercato dei personal potrebbe aver trovato uno sbocco naturale nelle prospettive di successo che Mary Gates era disposta a garantire a nome del suo geniale pargolo.

E' possibile che una buona parola da parte di Mamma Gates sia stata l'elemento decisivo che ha determinato le decisioni del "gigante" dell'informatica, ancora troppo impacciato per muoversi nel settore dei personal computer con l'agilita' necessaria per sostenere il ritmo frenetico dell'innovazione tecnologica di quegli anni.

Un'altra azienda candidata alla realizzazione del "Project Chess" e' la Digital Research di Gary Kildall, che gia' da tempo aveva sviluppato CP/M, "Control Pogram for Microcomputers", un sistema operativo perfettamente in grado di funzionare anche sui nuovi personal IBM. Il mancato accordo tra IBM e Gary Kildall, spesso definito come la piu' grande occasione mancata
nella storia dei PC, e' descritto in maniera diversa a seconda di chi lo racconta. In base alla versione dei fatti fornita da IBM, che e' anche la piu' diffusa e conosciuta, Kildall era impegnato a dilettarsi con il suo bimotore mentre sua moglie riceveva la visita dei funzionari IBM incaricati di proporre lo stesso accordo che avrebbe fatto la fortuna di Bill Gates e
Microsoft. Dopo una lunga attesa, gli uomini IBM si sarebbero seccati di aspettare, tornando a casa e mandando a monte l'affare. Secondo la ricostruzione dell'episodio fatta dallo stesso Kildall, invece, il suo non era un volo di piacere, ma di affari, e nei successivi contatt i con IBM le condizioni proposte sarebbero state talmente restrittive da impedirgli di
accettare l'offerta, dal momento che IBM voleva cavarsela con un semplice pagamento forfettario per l'acquisto del sistema operativo, rifiutandosi di concedere a Kildall una percentuale per ogni copia venduta del suo Cp/M. Questo stallo nella trattativa avrebbe lasciato via libera a Microsoft.

DAL CP/M AL DOS MICROSOFT

Una volta concluso l'accordo con IBM il grosso problema di Microsoft era la realizzazione del sistema operativo promesso a "Big Blue", un incarico che Gates e soci non sarebbero mai stati in grado di portare a termine da soli, rispettando le scadenze strettissime e i vincoli sulla qualita' del prodotto imposti da IBM.

Nel settembre del 1980, di fronte alla prospettiva di un fallimento dell'accordo con IBM, Gates decide di giocare d'astuzia, acquistando dalla Seattle Computer Products, per la modica somma di 50.000 dollari, un sistema operativo "veloce e sporco", il Q-Dos, "Quick and Dirt Operating System". Il Q-Dos, opportunamente modificato, si trasforma d'incanto nel piu' famoso Microsoft DOS, l'MS-Dos destinato a diventare uno standard
nell'ambito dei personal computer grazie alla potenza economica di IBM e al senso degli affari di Bill Gates, che negli anni seguenti avrebbe costruito la sua fama di programmatore geniale e la sua fortuna economica a partire dalla rivendita di un prodotto realizzato da altri. Gates ottiene da Tim
Paterson, che aveva realizzato il Q-Dos, un accordo di licenza non esclusivo, che prevedeva la possibilita' di rivendere il prodotto, senza lasciarsi sfuggire che tra i clienti intenzionati alla rivendita del Q-Dos c'era nientemeno che IBM. La segretezza era ulteriormente garantita da una clausola del contratto in base a cui "niente avrebbe obbligato Microsoft a
identificare il cliente". In seguito Microsoft chiudera' il cerchio comprando tutti i diritti della Seattle Computer Products, assumendo alle sue dipendenze lo stesso Paterson.

Risalendo l'"albero genealogico" dell'MS-DOS, e' possibile che il primo "capostipite" della famiglia non sia il Q-Dos di Tim Paterson, ma addirittura lo stesso Cp/M di Gary Kildall, che potrebbe essere il "vero" sistema operativo a partire dal quale, attraverso modifiche successive, e' stato realizzato il prodotto definitivo consegnato a IBM. Una versione molto dettagliata del rapporto tra il CP/M e il Q-Dos e' contenuta all'interno del libro "Bill Gates, una biografia non autorizzata", scritto
da Riccardo Stagliano' per Feltrinelli. Secondo il resoconto di Stagliano' "Quando fu chiaro che Microsoft avrebbe fornito a Ibm il sistema operativo sviluppato da Tim Paterson, Gary Kildall, l'uomo che arrivo' in ritardo all'appuntamento con la sua fortuna, telefono' imbestialito al programmatore, anticipando querele: "Hai copiato il mio CP/M: ti denuncero'!". "Non ho mai guardato il codice di Kildall", si e' sempre difeso Paterson, "solo il suo manuale"".

Gli indizi a favore di Kildall sono davvero numerosi, e in piu' di una occasione alcuni esperti di informatica che si sono divertiti a "smontare" il Dos Microsoft hanno evidenziato al suo interno la presenza di diverse righe del codice scritto dal fondatore della Digital Research per realizzare il suo Cp/M. La stessa IBM avrebbe cercato di mettere a tacere la vicenda offrendo a Kildall ottocentomila dollari per rinunciare ad ogni
rivendicazione sulla paternita' di Ms-Dos.

Gary Kildall muore il 6 luglio del 1994, all'eta' di cinquantadue anni, dopo aver lottato fino alla fine contro lo strapotere commerciale di Microsoft e Ibm, usando come armi la qualita' e la robustezza del suo Dr-Dos, il sistema operativo nato dall'evoluzione dello sfortunato CP/M.

La vita di Kildall si spegne a causa di una banale rissa scoppiata in un bar di Monterey, la citta' californiana dove viveva, perche' alcuni avventori del locale, piu' rispettosi delle loro motociclette che della vita altrui, non gradiscono le toppe del giubbotto di pelle di Kildall, che rappresentavano delle moto Harley Davidson. Una tragica fine per un uomo
geniale, che con un pizzico di fortuna in piu' avrebbe potuto sedersi al posto di Bill Gates sulla poltrona di uomo piu' ricco del mondo, un pioniere dell'informatica che con tutta probabilita' e' l'unico vero autore di un sistema operativo che ci ha permesso per anni di lavorare, scrivere e comunicare attraverso il computer.

Il 12 agosto 1981 il primo personal computer della IBM, basato sul microprocessore 8086, fa il suo ingresso trionfale sul mercato dei personal computers, con una presentazione in grande sitle al salone delle feste del Waldorf Astoria di New York. Il modello base ha una RAM di 16K e un lettore per dischetti da 5'' e 1/4, il tutto per la modica cifra di 1565 dollari.
Il sistema operativo utilizzato e', ovviamente, il Microsoft Dos.

"CRISI CONIUGALE" TRA MICROSOFT E IBM

Il 20 novembre 1985 Microsoft mette in commercio Windows 1.0, esattamente due anni e dieci giorni dopo la presentazione del prodotto, avvenuta in grande stile e con tutta l'enfasi che contraddistingue le campagne pubblicitarie dell'azienda di Redmond. E' l'inizio della "scalata al potere" del sistema operativo piu' famoso del mondo.

Nel 1989, in occasione del Comdex di Las Vegas, il salone annuale
dell'informatica statunitense, gli operatori del settore attendono un annuncio strategico di Bill Gates e James Cannavino, responsabile del settore personal all'interno di IBM. Tutto risale al 2 aprile 1987, quando IBM lancia la sua nuova linea di Personal, i PS/2, dotati di un nuovo sistema operativo, OS/2, frutto di un lavoro congiunto dei tecnici IBM e Microsoft. Da questa alleanza avrebbe dovuto nascere il nuovo standard dei
sistemi operativi, e per lo sviluppo di OS/2 gli accordi prevedevano che Microsoft avrebbe messo da parte il suo Windows. Tuttavia Gates decide di tenere aperte entrambe le strade, e di decidere all'ultimo momento se appoggiare OS/2 o Windows. Lo sgambetto a Ibm arriva proprio in occasione del Comdex, con un discorso di Gates che smentisce tra le righe Cannavino, dopo che il manager IBM aveva ingenuamente confermato l'appoggio di
Microsoft nell'alleanza per OS/2. Il 22 maggio del '90 viene presentata la versione 3 di Windows, con una teleconferenza mondiale da tre milioni di dollari, che mobilita seimila giornalisti con grandi schermi installati a Citta' del Messico, Londra, Madrid, Milano, Parigi, Singapore e Stoccolma.

Il "matrimonio d'interesse" tra il colosso dei mainframes e il nuovo gigante del software giunge al suo capolinea nel marzo 1992. Il mondo dell'informatica e' scosso dall'annuncio della rottura dei rapporti commerciali tra IBM e Microsoft. E' la fine di un lungo decennio durante il quale Microsoft riesce a imporre i suoi prodotti software come standard "de facto" e "Big Blue" IBM si impone con la sua potenza economica nel mondo dei personal computer, schiacciando Apple e tutte le piccole aziende come Atari, Commodore, Sinclair e Texas Instruments, fiorite grazie al lavoro appassionato dei primi "hacker dell'hardware" ed entrate molti anni prima di IBM nel settore dei personal e degli home computer, ma senza i mezzi finanziari e la spregiudicatezza che hanno caratterizzato l'azione di Microsoft e IBM durante anni di lotta spietata contro ogni forma di
concorrenza. Le strade delle due aziende si separano, e il 24 agosto 1995, con due anni di ritardo sulle scadenze di consegna, il nuovo sistema operativo Windows 95 viene lanciato sul mercato con un investimento pubblicitario di 250 milioni di dollari, piu' di 400 miliardi di lire. Due anni piu' tardi, l'11 aprile 1997, 14 milioni di computer sparsi in tutto il mondo vengono lasciati "orfani" da IBM, che in un comunicato annuncia la fine dei progetti di sviluppo del sistema operativo OS/2.

"TOPI" E "FINESTRE"

Un'altra invenzione che nell'immaginario collettivo e' ormai
indissolubilmente associata ai prodotti Microsoft e' la possibilita' di impartire le istruzioni al computer attraverso la manipolazione di simboli grafici, detti "icone", visualizzando questi simboli attraverso spazi di lavoro multipli, sovrapponibili e ridimensionabili (le cosiddette
"finestre") e utilizzando per tutta questa serie di operazioni un puntatore posizionabile sullo schermo attraverso il movimento di un "mouse", un dispositivo scorrevole che deve il suo nome alla forma simile a quella di un piccolo topolino, anche in virtu' della sua "coda", il cavo di collegamento che unisce il mouse al computer. La nascita del mouse e' ben anteriore all'introduzione delle cosiddette "interfacce grafiche" nei sistemi operativi Microsoft, e risale al 19 novembre 1970, anno in cui lo Stanford Research Institute di Menlo Park, in
California, brevetta il mouse, realizzato da Douglas Engelbart all'interno dell'istituto. In seguito il brevetto verra' dato in concessione alla Apple per la somma di 40.000 dollari, di cui Engelbart non sentira' nemmeno l'odore.

Engelbart, ancora ventenne, scopre la "computer science" alla fine dell'estate 1945, quando e' ancora un semplice tecnico radar della marina statunitense, e attende con pazienza nelle Filippine una nave militare che lo avrebbe finalmente riportato a casa al termine della guerra. Sull'isola di Laiti, per ingannare il tempo in attesa del suo rientro, Engelbart visita una biblioteca della Croce Rossa ricavata all'interno di una capanna indigena, dove lo attendeva un appuntamento col destino che avrebbe cambiato per sempre la sua vita e la storia della scienza.

In un'epoca in cui i computer erano ancora considerati soltanto come macchine utili ad effettuare rapidamente e con precisione enormi quantita' di calcoli matematici, Doug Engelbart realizza che i calcolatori elettronici avrebbero potuto essere impiegati altrettanto efficacemente come amplificatori della memoria e del pensiero, grazie all'incontro casuale con un articolo dal titolo "As we may Think", pubblicato nel numero di luglio di "The Atlantic Monthly" da Vannevar Bush, consulente scientifico del presidente Roosevelt durante la II guerra mondiale.

Nel libro "Tools for Thought" di Howard Rheingold e' contenuta una dettagliata descrizione del "primo incontro" di Engelbart con
l'informatica, avvenuto grazie all'articolo di Vannevar Bush. "La prima volta che ho sentito parlare dei computer" - ricorda Engelbart - "ho capito dalla mia esperienza nel settore dei radar che se quelle macchine potevano rappresentare le informazioni utilizzando schede perforate e stampe cartacee, avrebbero potuto farlo anche scrivendo o disegnando le stesse
informazioni su di uno schermo. Quando mi fu chiara la connessione tra uno schermo a raggi catodici, un elaboratore di informazioni e uno strumento per la rappresentazione di simboli, tutte queste idee presero forma nella mia mente nel giro di mezz'ora".

Dopo la guerra Engelbart si laurea in ingegneria elettronica e inizia a lavorare in California presso i laboratori Ames, sviluppando progetti su commissione del National Advisory Commitee on Aeronautics, uno degli enti governativi del settore aerospaziale che in seguito sarebbero stati rimpiazzati dalla NASA.

Nel 1951 Engelbart lascia i laboratori Ames per entrare nell'universita' californiana di Berkeley, dove le sue idee cominciano a scontrarsi con la resistenza al cambiamento degli ambienti universitari e i limiti tecnologici dei calcolatori dell'epoca. I computer di allora non erano ancora pronti per interagire direttamente con i loro utenti, ma si limitavano semplicemente a "ruminare" le schede perforate che ricevevano in
pasto dai programmatori, il cui unico compito era prendere atto dei risultati ottenuti ed eventualmente ripetere l'operazione con un nuovo pacchetto di schede perforate quando i risultati ottenuti non combaciavano con quelli previsti. L'idea che un computer potesse essere utilizzato come uno strumento didattico, anziche' come un semplice strumento di calcolo, suonava piu' o meno come una bestemmia.

Dopo il periodo di dottorato trascorso a Berkeley, Engelbart sente che l'ambiente universitario e' ancora troppo angusto perche' le sue idee sul futuro dei computer possano trovare una realizzazione concreta, e cerca un impiego presso una giovane azienda del settore elettronico nata nei dintorni di Palo Alto. Rientrando a casa dopo un promettente colloquio con i tre ingegneri responsabili dell'azienda, Engelbart e' fortemente
infastidito da un dubbio, e sente il bisogno inarrestabile di fermare la macchina alla prima cabina telefonica per parlare con Barney Olivier, uno dei tre ingegneri con cui aveva parlato pochi minuti prima, responsabile del settore di ricerca e sviluppo dell'azienda. "Dissi che volevo solo sapere se anche loro erano convinti che i computer e le tecnologie digitali
avrebbero avuto un futuro" - Ricordera' piu' tardi Engelbart - "Pensavo che questo fosse il percorso naturale da seguire per la loro azienda di strumentazione elettronica. Davo per scontato che le mie idee, esposte durante il colloquio, fossero solo un ponte verso l'elettronica digitale. Barney rispose dicendomi che loro non avevano nessuna intenzione di entrare nel settore dei computer, e cosi' dissi "bene, e' davvero un peccato, perche' credo che questo mandi a monte la nostra trattativa. Sono costretto a passare attraverso l'elettronica digitale per realizzare il resto dei miei progetti"".

Qualche anno piu' tardi William Hewlett e David Packard, gli altri due ingegneri che assieme a Barney Olivier avevano rinunciato ad assumere uno dei piu' grandi talenti del loro tempo, riescono fortunatamente a cambiare idea sul futuro della loro azienda, appena in tempo per trasformare la "Hewlett-Packard Company" in uno dei piu' grandi produttori di computer del mondo.

All'epoca dell'incontro con Engelbart, Hewlett e Packard erano ancora lontani dal settore dell'informatica, e totalmente assorbiti dalla loro passione per l'elettronica. Il loro primo prodotto commerciale e' un oscillatore audio progettato da Hewlett durante gli anni dell'universita'. Prima dello sviluppo di questo apparecchio i ricercatori e gli scienziati non potevano ancora disporre di una sorgente semplice ed accurata di
segnali a bassa frequenza. Tra i primi acquirenti di questi oscillatori troviamo anche i Walt Disney Studios, che ne utilizzarono ben otto per realizzare la colonna sonora del film "Fantasia".

Nel 1957 Doug Engelbart riceve un'offerta dallo Stanford Research Institute (SRI) un'organizzazione situata a Menlo Park, nei pressi di Palo Alto, in California. Dopo un periodo iniziale di ambientazione, Doug riesce finalmente ad ottenere un piccolo finanziamento per la realizzazione di un "Augmentation Research Center", un "Centro di Ricerca per l'amplificazione" in cui proseguire il suo lavoro di ricercatore, sperimentando per la prima volta in assoluto teorie di cui lui era l'unico studioso e la possibilita' di estendere le facolta' dell'intelletto umano grazie all'interazione con l'attivita' di un calcolatore. Secondo le parole dello stesso Engelbart "era un lavoro solitario, in cui non potevo confrontare le mie idee con
nessuno, ma alla fine sono riuscito a farcela scrivendo un documento terminato nel 1962 e pubblicato nel 1963".

Il frutto dei cinque anni di lavoro trascorsi da Engelbart all'interno dello Stanford Institute e' una pubblicazione intitolata "A conceptual Framework for the Augmentation of Man's Intellect", uno "Schema concettuale per l'amplificazione dell'intelletto umano", in cui Engelbart descrive la sua nuova visione dei rapporti tra l'uomo e il computer. L'articolo passa
quasi inosservato negli ambienti scientifici "ufficiali", ma richiama l'attenzione di Joseph Licklider e Bob Taylor, due "padri fondatori" dell'internet, che in quegli anni lavoravano per l'Arpa (Advanced Research Project Agency), un ente governativo alla ricerca di menti brillanti da impiegare nelle realizzazione di una rete distribuita di calcolatori,
passata alla storia con il nome di Arpanet e ribattezzata in seguito "The Internet".

Il lavoro dell'"Augmentation Research Center" culmina il 9 dicembre 1968 con una dimostrazione pubblica che segna definitivamente l'ingresso in una nuova eta' della scienza. Al Civic Auditorium di San Francisco, in occasione della "Fall Joint Computer conference", centinaia di scienziati e
professionisti dell'informatica, praticamente l'elite mondiale del settore, condividono una formidabile esperienza collettiva di interazione tra l'uomo e la macchina, una presentazione multimediale in cui Engelbart, per la prima volta in assoluto, descrive e utilizza dal vivo i sistemi a finestre multiple, il mouse, la videoconferenza, l'elaborazione cooperativa di testi
e tutti gli altri strumenti sviluppati da Engelbart e dal suo gruppo di ricerca, guidato dal sogno di "amplificare l'intelletto umano". Engelbart, in soli novanta minuti, getta le basi per una nuova tecnologia, una nuova industria e un nuovo modello di sviluppo dell'informatica. Al termine di quell'esperienza mozzafiato un applauso a scena aperta fa esplodere l'Auditorium di San Francisco. Da quel giorno in avanti i computer si lasciano alle spalle il loro grigio passato di tritanumeri per intraprendere una brillante carriera come macchine di amplificazione delle nostre capacita' di analisi e risoluzione dei problemi.

DA STANFORD ALLA XEROX

All'inizio degli anni '70 la Xerox, azienda leader nel settore delle fotocopiatrici, decide di creare una divisione scientifica avanzata per lo sviluppo di nuovi prodotti tecnologici. Il nuovo centro di ricerca Xerox, battezzato "Palo Alto Research Center" (PARC), nasce il primo luglio 1970 a Palo Alto, e solo una manciata di chilometri separano il Parc dallo Stanford Research Institute di Doug Engelbart. Nel giro di pochi anni la zona di Palo Alto, diventata nel frattempo il cuore pulsante della
rivoluzione informatica, raggiunge una densita' di aziende e di centri di ricerca talmente alta da meritarsi il soprannome di "Silicon Valley" (Valle del Silicio).

Contestualmente alla creazione del Parc, negli Stati Uniti viene approvata una drastica riduzione dei finanziamenti pubblici destinati alla ricerca scientifica, il cui effetto e' una vera e propria "fuga di cervelli" che abbandonano l'Augmentation Research Center di Doug Engelbart per unirsi alla Xerox. Il lavoro di Engelbart rimane una costante fonte di ispirazione
per gli scienziati del Parc, che portano con se' tutto il carico di esperienze maturate presso lo Stanford Institute. Grazie agli "ex" dello Stanford Institute il Palo Alto Research Center diventa la culla delle principali innovazioni tecnologiche dell'informatica moderna. Alcune tra le "creature" piu' famose nate all'interno di questo ambiente scientifico sono le stampanti laser, le reti locali Ethernet, e i sistemi grafici di
interazione tra l'uomo e il computer, nati dal perfezionamento del mouse e della visualizzazione a "finestre" gia' realizzati presso lo Stanford Institute.

Quali sono le caratteristiche che ci aspettiamo di trovare in un computer del 2000 ? Sicuramente un'interfaccia grafica che permetta l'utilizzo di "icone" e "finestre", la possibilita' di impartire i comandi al calcolatore attraverso un mouse, la disponibilita' di programmi per il trattamento dei testi, l'elaborazione delle immagini, la gestione di archivi, la posta
elettronica e la creazione di musica, la connessione con altri calcolatori attraverso una rete locale e attraverso reti geografiche come l'internet.
Tutto questo, e molto altro ancora, era gia' disponibile nel 1973 per i pochi fortunati possessori di Alto, un modello sperimentale di personal computer realizzato al Parc e mai commercializzato.

A partire da un numero molto limitato di esemplari, riservato ai
ricercatori del Parc, gli "Alto" sono stati prodotti in piccoli lotti, fino a raggiungere un totale di 1500 unita', consegnate ad una ristretta cerchia di prescelti composta da dirigenti Xerox, collaboratori del Parc presenti in altri centri di ricerca, membri dello Stanford Institute, senatori,
deputati, agenti governativi e funzionari della Casa Bianca.

Pur avendo sviluppato il computer del 2000 con ventotto anni di anticipo, la Xerox non riesce a sfruttare il vantaggio tecnologico ottenuto con il suo centro di ricerca, e moltissime invenzioni sviluppate al Parc vengono commercializzate da altre aziende o dagli stessi ricercatori prima che la Xerox decida di trasformare i suoi prototipi in prodotti commerciali.

Negli anni seguenti alla nascita di Alto, Bob Metcalfe, che presso il Parc aveva creato e sviluppato i sistemi Ethernet, decide di commercializza in proprio la sua invenzione fondando 3Com, l'azienda che attualmente domina il mercato mondiale dei dispositivi per reti locali. Alan Kay, che assieme ad Adele Goldberg aveva progettato il personal computer Alto, viene assunto dalla Atari, che gli assegna il comando della sua divisione scientifica.

Nel 1979 il Palo Alto Research Center riceve la visita di un
ventiquattrenne di nome Steve Jobs, che assieme al suo amico Stephen Wozniack aveva messo a frutto l'esperienza maturata presso l'Homebrew Computer Club progettando e commercializzando i personal computer Apple I e Apple II. Durante questo "giro turistico" presso il centro di ricerca Xerox, Jobs osserva il funzionamento di uno dei 1500 Alto prodotti al Parc, e cinque anni piu' tardi, dopo un lungo periodo di gestazione, i personal
computer Macintosh della Apple Company aprono la strada all'informatica di massa, grazie al mouse, alle icone e alle finestre nati grazie alla fantasia e alle visioni tecnologiche di un giovane marinaio, catturato dalla passione per la scienza in una lontana isola delle filippine, all'interno di una biblioteca fatta di canne di bambu'.

(c) 2001 Carlo Gubitosa

innominetuoaquarius
00mercoledì 6 febbraio 2002 22:29
[SM=x78186] caspiterina [SM=x78186]


In omnibus requiem quaesivi; nusquam inveni nisi in angulo cum libro.



Vanità,decisamente il mio peccato preferito!!!!!!!






JAPAN FUN FORUM



Sei stato grande Hyoga.In questa battaglia dopo essere stato colpito dall'Aurora Execution l'hai imparato...........senza dubbio sei il mio vero successore........Hyoga,nonostante tu fossi tra la vita e la morte,prima di morire a causa del freddo hai perso tutti e cinque i sensi ma sei riuscito a raggiungere lo zero assoluto, il tuo cosmo ha superato il mio che sono il tuo maestro.Hai ottenuto il settimo senso,il cosmo assoluto! Se fosse possibile vorrei lasciarti usare questa forza per le cose in cui credi........vorrei lasciarti vivere.......ma ormai neanch'io posso fare più niente......perdonami Hyoga........



Miccy
00giovedì 7 febbraio 2002 19:01
meno male che non doveva essere lungo :bleah


"Catapultato in un luogo strano, dove chi piange non va lontano
ha visto facce che fanno male, ha conosciuto la rabbia e il dolore;
Mi guarda spesso con gli occhi spenti, mi ha raccontato di quei momenti
in cui sognava di andare via, e non tornare più...
E sogna un posto che non c'è, sogna un'altra fiaba che non faccia male...
E sogna un posto che non c'è, con la testa stretta fra le mani.

Si muove piano, senza parlare, non ha la forza di respirare
rivede mostri che ha già ammazzato, guarda verso me,
e aspetta ciò che nessuno gli ha dato."
Skruigners - Fiaba

"Costruiamo insieme un'utopia dove non esistano né Dio, né Diavolo..."



FORUM | JAPAN FUN
lele the angel
00giovedì 7 febbraio 2002 19:43
il testo completo è un libro... [SM=x78164]
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