the legend killer of raw
00giovedì 25 ottobre 2007 03:38
Spot Bass x Wrath Of God
Io ti sono superiore cara morte, io sono…
BANG!
Uno sparò interruppe il dialogo, il corvo poggiato sulla finestra si librò in volo, in cerca di un posto tranquillo.
Nell’intervallo di tempo dallo sparo all’impatto della pallottola con il cranio di Mark, quest’ultimo nel profondo ripensò all’ultima ora della sua vita e agli ultimi avvenimenti di questo suo viaggio terreno.
Cazzo il trucco non ha fuzionato.
È difficile esprimere il suono emesso da un cranio perforato, è un suono sordo, di un piccolo pezzo di metallo che si va a conficcare nella tua materia grigia, nel computer che ti ha mosso lungo tutto la tua vita e che ne contiene i ricordi e le ferite.
Tutti i tuoi sogni, le tue speranze, le tue ambizioni muoiono in un buco di carne, nervi e sangue e tu muori con loro.
O almeno vorresti.
Ci sono persone che vivono una vita intera con una pallottola nel loro cervello, li accompagna ovunque, corrompe i loro pensieri interrompendo gli impulsi elettrici dei loro assoni e dei loro dendriti racchiudendoli in un angusto mondo racchiuso tra quattro sporchi muri di ossa, quasi come avere un sacchetto di plastica in testa con un piccolo spiraglio per l’aria, ti soffoca, ma così lentamente che è impossibile accorgersene.
In questo caso quella pallottola sarà la rovina di qualcuno, ma di chi?
Ero ormai caduto a terra, respiravo polvere e inghiottivo sangue, strisciando ai piedi della mia triste meretrice, di colei che ha tentato di ucciderlmi. Di colei che sta ricaricando la pistola per finire ciò che ha iniziato, le pallottole, infilate una dopo l’altra, sembrano brillare di luce propria nel buio della notte. Ma d’altronde era l’atmosfera giusta per calare il sipario sulla mia esistenza.
Siamo nati per soffrire, morire per le cosa a cui teniamo, per le giuste cause, per il mio Ego.
Ma il mio Ego sopravviverà, lui è destinato a sopravvivere, ma allora perché sono nato?
Il ricordo in quel bar è ancora nitido nonostante la bomba nel mio cervello che ticchettava costantemente, nessun antidolorifico l’avrebbe disinnescata. Ricordo il flash bianco che vidi, ricordo il conseguente sogno che feci, ricordo la paura vissuta sulla mia stessa tomba, io avevo già sognato tutto questo, lo avevo previsto, ma allora perché sono qui?
Morte: Già perché sei qui? Perché non sei morto? La risposta al secondo quesito è decisamente noiosa, avrò sbagliato mira; ma perché, nonostante tu abbia previsto tutto ciò quel giorno all’ospedale sei qui, ad affrontare la tua oscura signora che come una regina bellissima, ma crudele come poche soggioga il suo schiavo, è pronta a toglierti la vita come te l’ha concessa fino a questo momento.
Quella sera sulla collina il mio avvertimento non ti è bastato? Fin dai giorni seguitanti quell’evento sei stato la mia preda, non perché ce l’avessi con te, ma perché anche io ho avuto una sorte di flash. Ho visto te, con in mano una Calibro 9 fumante, e il mio corpo immortale ai tuoi piedi senza vita. Ma come vedi la situazione si è ribaltata. Ora Mark metterò fine alle tue sofferenze da povero pazzo, già, non ti mancherà la follia? D’altronde prese tutti i tuoi predecessori, credevi di essere in qualche modo speciale?
Falsa Partenza.
Il letto dell’ospedale non era che un inizio, mi ero già spinto oltre il punto di non ritorno e le cose non sarebbero potute che peggiorare. I miei ricordi sono appena andati in frantumi come uno specchio rotto. Mentre provi a rimettere i frammenti assieme, ti tagli, un’immagine riflessa in continuo movimento. E tu cambi con lei. Potrebbe distruggerti, farti diventare dannatamente pazzo, ma potrebbe anche salvarti.
Rivedrai tutte quelle scelte che non sapevi di aver compiuto, dal far tardi al lavoro, discutere con un amico, invece di correre a casa dalla tua famiglia.
Sulla carovana della vita erano saliti di nuovo i fantasmi del passato.
Uno in particolare attrae la mia attenzione nella nebbia della mia mente, ne distinguo chiaramente i capelli rossi splendenti, il corpo formoso, il seno abbondante, il sorriso enigmatico, è lei.
L’umanità da tempo sepolta sotto chili e chili di orgoglio e presunzione per qualcosa che non sono stato, non sono e non sarò mai è riemersa, nel mio stomaco sento una sensazione antica, ormai sopita, ma molto familiare. Dubito fosse un rigurgito dovuto al sangue ingerito, il corpo umano può ingoiarne fino a mezzo litro senza vomitare, e sicuramente non ho perso così tanto sangue.
Christy, mia moglie, la madre di mio figlio, il mio vero ed unico amore.
BANG
Questo è amore.
L’amore uccide.
Un tonfo sul pavimento, uno sguardo perso nel vuoto, la rappresentazione fisica e terrena della morte è stata uccisa, ha un buco in fronte, proprio come me, ma a lei è stato fatale.
Un’ombra si staglia dietro a questo sanguinoso e ributtante quadretto, una figura femminile.
Esitai, non ci credetti, era lei.
Un fulmine mostro le sue fattezze, era Christy, lo vedevo chiaro e tondo, nonostante gli occhi grondanti di sangue.
Sentii un’esplosione nella mia testa, il proiettile nel mio cervello si spostò quel tanto da diventare letale.
Chiusi le palpebre e mi soffermai a guardare l’oscurità che avevo dentro.
Ho paura, paura del buio, che mi succede? Voglio la luce, la luce che tanto ho odiato in passato, perché la bramo così tanto?
E Luce fu.
Ogni fibra muscolare di Mark era tesa come una corda di violino, le meningi sembravano scoppiargli. Un flash bianco gli illuminò gli occhi.
Svenne
Più Tardi
Al suo risveglio nessun bacio di buona giornata, nessun saluto, solo un forte odore di sangue, una ferita aperta e il gelo metallico nella mano destra.
Stranamente non sognò nulla stavolta.
Una calibro 9, ancora fumante.
Allora ho sognato?
Un’istantanea è attaccata sulla canna della pistola, ritrae lui disteso a terra svenuto.
Ti regalo questa foto, simile a quella che hai fatto ad Al quando lo hanno trovato morto a casa sua, il volto della vita attraverso la vita, perché si può dire di aver vissuto solo quando si ha lottato così tanto per la vita. Ora il tuo cammino è concluso, il mio corpo è qui accanto al tuo, non voglio lacrime, opere di bene o crisantemi sulla mia tomba. Voglio che tu viva, ero io che ti facevo sentire così, io che ti ho fatto scivolare nella follia, avevi paura di non essere alla mia altezza.
Sappi che ti amo, ed è per questo che faccio ciò.
Ora hai concluso il tuo cammino con me, davanti a te ci sono molte biforcazioni.
Ed è in punto di morte che veramente capisco ciò che vuol dire vivere.
Addio amore mio.
Christy.
Il suo corpo giaceva di fianco al mio, quello della morte era sparito.
Ma allora era veramente solo un incubo? L’immagine riflessa della mia vita cambiava con le mie azioni, e non mi rendevo conto di ciò che facevo.
Baciai un’ultima volta le sue fredde labbra cadaveriche, non provai nessuna emozione nel farlo, tutta l’umanità che provai prima era solo un residuo.
Tuttavia devo ringraziare questa stupida donna, nonostante si sia sacrificata invano, grazie a lei ho risolto il mio caso, chi in realtà fossi.
Ne è valsa la pena?
Mark prende la pistola e se la punta dritta sotto al mento.
Dire di no sarebbe una bugia.
BANG!