Il rapimento della regina.

RASFER TOYNE

Ser Rasfer era perfettamente pulito indossava un farsetto giallo bordato di nero che faceva risaltare la sua pelle abbronzata. I capelli erano stati lavati solo il giorno prima e un profumo di giglio sembrava seguirlo ovunque.
Si presentò nelle cucine di Harrenhal, gli uomini al piantone lo fecero passare grazie alla patente di Balivo.

Un cuoco stava preparando il porridge per il mattino seguente mentre dei garzoni pelavano delle patate.

"Buongiorno a voi signori, quale invitante profumo giunge dalla porta della cucina ad inebriare le stanze di questo tetro castello."
Il cavaliere fece qualche passo in direzione del cuoco.
"Posso farvi una domanda? Dove posso trovare il maestro di casa, l'uomo che si occupa della servitù, vorrei fargli i complimenti per come gestisce gli uomini di questo castello, ho sentito solo lodi per il servizio dai cavalieri che hanno avuto l'opportunità di godere dell' ospitalità del maniero di Harren il Nero."

Il cuoco era un uomo torvo, con una stecca di legnosalvia in bocca. Lo guardò... "Sto preparando del porridge che sa di culo di cavallo... perciò l'odore credo si avvicini a quello dei peli di culo di cavallo... non ho voglia di sentirti ne di inutili convenevoli... se cerchi paroloni devi chiedere di Met il capocucina, se vuoi spere qualcosa devi andare da Ethel la pelapatate. Ora vattene o ti faccio mangiare un po di questo schifo!".

"Dove posso trovare Ethel la pelapatate, mio buon uomo? comunque vi confermo che questo è il miglior puzzo di culo di cavallo che io abbia sentito negli ultimi tempi..un baio di non più di tre anni direi" poi sorrise e lanciò un pezzo d'argento per le informazioni ricevute al cuoco.

A vedere il pezzo d'argento quel cuoco strabuzzò gli occhi e spalancò la bocca facendo cadere a terra l'erbasalvia.
"Vi ci porto io ser da Ethel, seguitemi" e si fece largo tra il personale della cucina e i sacchi di cibarie varie. In breve furono davanti a Ethel.

Congedò il cuoco ringraziandolo per il suo aiuto.
"Buongiorno mio signora," così dicendo si protrasse in un baciamano, "sapevo che in alcuni paesi dell' oriente è costume coprire la propria pelle di patate con la credenza che esse la mantengano elastica e la facciano come posso dire, ringiovanire, ma voi mi signora avete una delle pelli più morbide che io abbia avuto la fortuna di baciare." così dicendo sfoderò il suo miglio sorriso e uno sguardo dolce e magnetico.

Ethel, una donna logora sulla cinquantina, inarcò un sopracciglio "Dannazione ragazzo, o sei ubriaco, o perverso o hai un fottuto bisogno delle mie chiacchiere. Dato che che non stramballi e che sei pure carino... dimmi cosa vuoi sapere e io ti dico cosa voglio in cambio. Intesi?".

"Mia signora se solo io avessi qualche anno di più," fece una pausa "e voi qualcuno di meno" le strizzò l'occhio con fare sornione "ben più del vostro consiglio sarei venuto a cercare."
Si guardò in torno nella stanza, raggiunse un mobile su cui si trovavano una brocca d'acqua e alcune stoviglie, prese due bicchiere raggiunse Ethel e si sedette al tavolo di fronte a lei, soffiò nel bicchiere e lo pulì con un lembo del suo farsetto immacolato, poi versò da bere e lo porse alla signora. Ripeté la stessa operazione per il suo bicchiere.
"Come avrete capito mi trovo qui perché faccio parte dei Balivi in cerca della Regina. in molti si aggirano per la città cercando la più piccola traccia. Ma quando si trova un gioiello è facile rimanere abbagliati dalla lucentezza diamante, ma se si vuole trovare il proprietario spesso bisogna cercarne le iniziali nella anello dorato. Così eccomi qui da voi, nelle cucine di Harrenal perchè il mio cuore e la mia mente mi dice che se voglio trovare la regina è Beth che devo cercare." Fece un sorriso e prese un sorso d'acqua.
"Mi rendo conto che Beth con ogni probabilità sia arrivata ad Harrenal con la regina, ma allo stesso tempo confido che voi sappiate indicarmi un'altra donna di servizio al castello con cui magari aveva stretto amicizia, o magari qualche garzone che si offrisse con troppo zelo di aiutarla.."
Le prese la mano tra le sue.
"penso che abbiate capito come potrete essermi d'aiuto" scostò le mani

"Allora... il cuoco personale del Re e dei piani alti sta nella sua cucina... lui sa tutto di Beth... e proprio perchè Beth non voleva immischiarlo che è venuta qui a... beh a..." fece una pausa "...dunque figliolo la storia vedo che ti interessa. La seconda parte va pagata. Quindi mi serve che tu faccia una cosa per me e la finirò... che ne dici?".

"E' dovere di ogni cavaliere mettersi al servizio di una dama. Dunque ditemi pure come posso servirvi" pose una mano sul petto e fece un breve inchino."

"Dovete riscuotere un credito, Mark lo spezzagambe ha una pergamena che mi serve. Trovatela e portatemela. Ah, poi io adoro le Beccacce, se me ne portate un paio le mangerò con i ragazzi della cucina" stava per salutarlo sorridendo... "Ah poi fate voi, una bottiglia di Arbor o rosso dorniano. Quella che trovate. Grazie" e tornò a pelare le sue patate senza considerarlo più.

"Vi ringrazio signora."
Uscì dalla stanza tornado a raggiungere il cuoco.
L'uomo gli sorrise ripensando alla moneta d'argento che ora tintinnava nella sua saccoccia.
"Posso importunarvi nuovamente, mio buon amico?"
domandò il cavaliere. "Posso chiedervi se conoscete un certo "Mark lo spezzagambe" avrei bisogno di scambiare due parole con lui."
Attese la risposta dell'uomo studiandone attentamente il viso in cerca di una qualche reazione al nome che aveva appena fatto."

"Aye! Sta dietro il campo dei tornei. E' l'allibratore!".

"Grazie mille" rispose Rasfer "a buon rendere" poi lasciò il palazzo.

Si diresse al campo Baratheon, e dopo un rapido scambio di informazioni con Gli STORM, con CARON, HORPE e con ROBERT per quel che riguardava lo sviluppo delle loro indagini, si diresse verso la sua tenda, non prima di aver fatto dei cenni ad alcuni soldati e aver scambiato con loro un paio di parole.
Dopo essersi dato una rinfrescata e aver indossato una cotta di maglia sotto il farsetto. con la spada al fianco e la daga nell'altro uscì dalla tenda.
Una dozzina di uomini si era raggruppata li davanti.
"Grazie di aver risposto al mia richiesta. Sarò breve ho bisogno di una mano per alcune questioni. Mi servono un paio di beccacce, quattro quagli e una lepre, poi una bottiglia di vino buono del Dorne o dell'Altopiano. Questa era la parte semplice e credo che un paio di voi se ne potrà occupare senza fatica.
Gli altri dieci saranno i miei guardaspalle, devo andare a incontrare un certo brutto ceffo, un certo allibratore dal pittoresco nome "Mark lo spezzagambe". Pur non frequentando gente di quella risma sono consapevole che spesso puntino sulla forza del branco per intimorire chi gli da fastidio. Beh loro sono bifolchi e noi uomini dell Tempesta, dieci di voi valgono cento di loro, se la situazione dovesse volgere al peggio mi fischierò tre volte, e mi aspetto un vostro supporto.
Cercate di essere discreti, il luogo è la strada dietro al campo dei tornei, non voglio vedere nessuno di voi in armatura indossate una cotta di maglia sotto gli abiti." così dicendo picchiettò con il pugno il proprio petto "Un paio di voi vadano a a fare un sopralluogo, per vedere com'è la situazione. Poi voglio quattro di voi con le balestre nei punti strategici, e che le spade degli altri sei non si vedano fino al mio segnale.
Ricordate ragazzi, solo chi si aspetta sempre un imboscata sopravvive ad un imboscata."

Un'ora dopo, con i suoi uomini piazzati nei punti prestabiliti Rasfer si presentò dietro il campo dei tornei. Fermo un ragazzo che con lo sguardo torvo fissava la strada.
"Ragazzo," disse "mi chiedevo se fosse possibile scommettere questi tre pezzi d'argento" così dicendo mostrò le monete che aveva in mano "su quale segugio riuscirà per primo a mettere le mani sull'assassino del principe." poi con un gesto della mano ne fece apparire una quarta tra pollice e indice, "magari se mi vai a chiamare Mark l'allibratore questa è per te" rapida come era comparsa la moneta era sparita tra le sue dita.

Purtroppoper Rasfer i suoi uomini non avevano una patente di caccia ad Harrenhal e quella merce non era in vendita al mercato come fosse maiale o manzo.

Con l'allibratore fu più fortunato, Mark si presentò. Era un uomo della stazza di Robert, solo più grasso.

"Buongiorno a voi messere".
Rasfer fece un piccolo inchino con il capo mentre con lo sguardo scandagliava i dintorni cercando una qualsiasi fonte di eventuali pericoli nascosti nell'ombra.
"Credo che voi possiate essermi d'aiuto in molteplici modo. Ma iniziamo dall'inizio. Siete interessato ad una su di una commessa su quale segugio sarà il primo a mettere le mani sull'assassino del principe Regar?"

"Certo, abbiamo già una tabella di pronostico... volete scommettere?".

"50 monete d'argento su di me, ovviamente, sono Rasfer Toyne!"
fece un sorriso smagliate.
"La seconda delle tre questioni che per cui ho il piacere di rivolgermi a voi, è una questione delicata al limite della legalità, ovviamente con questo non voglio insinuare che la vostra attività sia illecita, ma spesso le alcune persone non hanno di che pagare e capita che alla bisogna si debba mandare delle persone non proprio prive di ogni scrupolo, ma quantomeno con una visione etica fortemente personale a fare opera di convincimento.
Mi chiedevo se per caso voi poteste indirizzarmi verso un buon bracconiere, sapete, una donna a cui sto cercando in ogni modo di entrare nelle grazie, e non solo in quelle se ci capiamo, ama la cacciagione, così mi servirebbero un paio di beccacce, quattro quaglie e una lepre, vorrei preparale una cena degna di una regina, si sa con le donne se le si prende per la gola metà della fatica è fatta. Sono dispoto a pagare due pezzi d'argento per ogni beccaccia, una per ogni quaglia e quattro per una lepre. Dodici in tutto, quindici per il vostro disturbo. Ovviamente se voi riusciste a recuperare la merce ad un prezzo minore, con la stessa qualità di quella cacciata in giornata, il disavanzo tra la spesa e le quindici monete sarebbe il vostre. Come del resto sarebbe vostra anche la "cresta" del dragone d'oro che sono disposto a pagare per una bottiglia di rosso Doriano o di Arbor ovviamente"
Finito di parlare estrasse le cinquanta monete d'argento dalla piccola sacca di cuoio che aveva alla cintola. "A quanto mi date per curiosità?"

"Mmmm dipende dalla terza Questione!".

"Un uomo scaltro non c'è che dire, ma niente di meno mi aspettavo da un allibratore. Quest'uomo ha a che fare con gente di ogni risma e ha imparato a fiutare l'inganno. mi toccherà cambiare strategia." pensò Rasfer.
"La terza questione è il motivo più importante che mi ha portato a rivolgervi a voi e non a qualcun altro signor Mark. Si da il caso che voi siate in possesso di un oggetto che mi farebbe molto piacere cambiasse proprietario. Si tratta di una pergamena che interessa a Ethel "la pelapatate", una anziana signora che lavora nelle cucine del castello, anche se dalla vostra espressione son certo che avete già capito di cosa sto parlando." fece una piccola pausa "non vedo che gentiluomini qui, perciò non credo sarà difficile trovare un accordo."

"Mmmm le vostre quotazioni sono 500 a 1... malaccio direi!".
Poi attese un attimo... "Però... siete un Balivo... e avete del vantaggio su di me... si dice che nella camera della Regina ci sia un paio di orecchini... ecco.... diciamo che se dovessi venire in possesso di quegli orecchini... in mezza giornata avrei quaglie beccacce e vino... il tutto servito su di una bella pergamena!!!". E sorrise.

"Ecco le cinque monete d'oro da scommettere sul mio conto, per quanto riguarda il furto degli orecchini della regina, io sono un cavaliere e non posso neppure contemplare un atto del genere. D'altro canto se riusciste a descrivermi minuziosamente gli orecchini in questione, nel più piccolo dettaglio a vostra conoscenza, sono certo che potrei conoscere chi, potrebbe avere l'occasione di recuperarli senza troppi fastidi."

Fece un cenno con la mano e un uomo che fino qualche momento prima era sdraiato a terra come un ubriaco si tirò su rapido in piedi e raggiunse Rasfer.
Il lord accostò la bocca all'orecchio dell'uomo e sussurrò con un filo di voce: "va al campo a chiamare Ayro Storm e chiedigli di venire dubito qui"

Di lì ad una decina di minuti l'uomo tornò accompagnato da un altro individuo dal viso comune.
"Ecco potete descrivere a lui gli orecchini."Disse il Nobile rivolto all'allibratore.

Gli orecchini erano in oro bianco, argento e platino con delle gocce di zaffiro verde e incastonata una punta in vetro di drago.

Aryo tirò fuori di tasca un un astuccio di pelle lo apri' e ne estrasse un pezzetto di pergamena, poi seguendo le indicazioni di Mark iniziò con un carboncino a fare lo schizzo degli orecchini scrivendo qui e la degli appunti che parevano scarabocchi.
Una volta soddisfatti della riuscita dell'opera, Aryo si rivolse a Rasfer.
"Mi serviranno cinque ore mio signore, volete che mi occupi anche del recupero?"
"Se tu potessi essere così gentile lo apprezzerei molto" rispose cortesemente il cavaliere.
"Bene ringrazio entrambi, a presto" così dicendo si allontanò.

"Bene torniamo a noi, domattina direi che possiamo fare questo scambio. Io porto gli orecchini, tu: vino, cacciagione e pergamena." Rasfer sentiva un po' di puzza di bruciato, ma non aveva altra possibilità che fidarsi.

"Ti conviene" disse Mark, e se ne andò da dove era venuto.