Dalla mia panchina di RENATO CARETTONI. 02.08.2007.
Corriere del Ticino del 02.08.2007.
R. Carettoni
CON THABO SEFOLOSHA LA SVIZZERA SOGNA LA «DIVISION A» EUROPEA.
di RENATO CARETTONI
Sembrava di sognare! L’amichevole di mezza estate tra la Svizzera e la Francia a Ginevra ha attirato oltre 5.000 spettatori, facendo registrare il record assoluto di pubblico per una partita di basket in Svizzera. La partita è stata lanciata in modo perfetto, facendo leva sulla presenza di Thabo Sefolosha, primo svizzero a giocare in NBA, e di Tony Parker, MVP della finale NBA solo poco più di un mese fa. Ci si aspettava lo spettacolo e lo spettacolo c’è stato, ma quello che fa piacere è che questo spettacolo non è venuto, come ci si poteva attendere, dai francesi, ma da Sefolosha che ha trascinato a livelli eccelsi tutta la squadra. La Svizzera ha messo in difficoltà la Francia per 35 minuti per poi cedere logicamente nel finale in quanto i francesi, tout simplement, hanno una panchina più profonda. Non dimentichiamo che era assente il playmaker Jaquier e che l’incombenza è spettata a Thabo (che l’ha svolta molto bene ma che non può essere il boia e l’impiccato). Se il buongiorno si vede dal mattino possiamo senz’altro essere ottimisti per le tre partite che fra un mese ci potrebbero portare nel gruppo delle migliori. I rossocrociati hanno mostrato ottime potenzialità in difesa, dove saranno certamente motivati a dare il massimo, trascinati da colui che nella sua prima stagione NBA ha marcato il capocannoniere Kobe Bryant e lo ha tenuto due volte a meno di 20 punti e che nel primo turno dei playoffs ha dato un contributo determinante all’eliminazione dei Miami Heat campioni uscenti cancellando dal campo Wade, che la scorsa stagione fu MVP della finale NBA! In questo mese bisognerà affinare i meccanismi offensivi e gli automatismi in difesa e poi credo di poter dire che il superamento del turno è ampiamente alla nostra portata. Bisognerà vincere con l’ Irlanda, o al massimo perdere di un punto (l’anno scorso vincemmo di 2: 59-57), espletare la formalità Cipro e giocarsi tutto a Zurigo in quello che sarà un vero e proprio spareggio. Lo scorso anno si perse di 11 in Romania e bisognerà vincere di 12. Non facilissimo, ma fattibile se consideriamo che lo scorso anno Thabo non c’era. Sarà un periodo di vera passione e credo che una delle chiavi per farcela sia prorpio quell’entusiasmo che si sta creando attorno a questa nazionale targata Thabo. Un’altra chiave sarà la difesa: avendo tenuto la Francia a 74 punti e considerando il margine di miglioramento di cui disponiamo ancora credo che Irlanda e Romania dovranno fare i miracoli per segnarcene 50. Però… C’è un però: per fare di questa squadra una vera forza che raggiunga il gruppo A e se la giochi con tutte, ci servono tiratori da fuori: quante volte Thabo, in penetrazione, è stato raddoppiato o triplicato e i suoi puntuali scarichi trovavano un giocatore libero, con spazio e tempo per un ottimo tiro senza però o nemmeno tentato perché chi aveva la palla non era un tiratore? Mi vengono alla mente due nomi: Mladjan e Mrazek. Uno non gioca perché non è stato convocato e non mi permetto di mettere in discussione le scelte di Manu Schmitt. L’altro ha rinunciato alla nazionale tre anni fa: sabato sera era seduto accanto a me e faceva il commentatore per la televisione svizzero romanda. Credo, e non ho mancato di dirglielo, che il suo posto possa ancora essere a qualche metro di distanza e cioé in campo. Swissbasketball ha fatto un’ottima operazione negoziando con pieno successo la non facile trattativa con i Bulls per avere Thabo, organizzando un evento eccezionale sabato scorso. Davanti a tutto questo non c’è forse spazio per un passo verso Dusan e per un tentativo con Mrazek? In fondo tutti devono fare un sacrificio per la squadra nazionale, che è di tutti e che, in ogni sport, anche del basket, è il motore che trascina in alto tutto il movimento. La squadra è ottima ma potrebbe essere ancora migliore. Abbiamo giovani validissimi, come Ramseier, che io avevo giudicato negativamente e che invece si è dimostrato un giovane dalle grandissime potenzialità. Io vedrei bene anche la presenza di Westher Molteni, il quale darebbe un contributo importantissimo in difesa e soprattutto nei rimbalzi dove ha un senso della posizione innato che gli permette di spazzare i tabelloni a qualsiasi livello. Queste oservazioni sono appunto delle semplici osservazioni: anch’io ho allenato la nazionale e so benissimo che in ogni paese e in ogni sport ogni appassionato è un potenziale CT! Semplicemente, vedere Thabo giocare in quel modo mi ha fatto pensare a come sarebbe devastante una squadra con qualche tiratore in più… Detto questo, tanti complimenti a Manu Schmitt e un sincero in bocca al lupo per l’avventura di una nazionale che è figlia, oltre che di un giocatore NBA di primo livello, anche e purtroppo di un campionato elvetico in cui i maggiori club non fanno giocare gli svizzeri, grazie alle menti geniali di chi ha voluto partorire un campionato di una mediocrità irritante.
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