Ci scrive il sig. Raffaele D.

csssstrinakria
00mercoledì 5 settembre 2012 23:27
"Voi disassociate chi non è d'accordo..."

Il sig. Raffaele, oltre a porci la domanda, ci allega questo scritto di certo l'ha pescato in rete:

"Sono stupidaggini non c'è dubbio, c'è della leggerezza dietro, e non il cumulo di commissioni di esperti che controllano un documento del magistero cattolico per pesare ogni parola prima che venga pubblicato.
Ma, a parte questo, la differenza con la Chiesa Cattolica è un'altra, ed è l'assurdità macroscopica del CD: tutto presso i TdG è considerato fallibile e rivedibile, eppure ad esso si richiede obbedienza completa, pena la disassociazione. La Chiesa Cattolica almeno, per le cose non coperte da infallibilità, lascia invece il dibattito aperto. La contraddizione della WTS sta proprio nel suo dichiarare rivedibile tutto, eppure esigere a tutto adesione completa."


Si tratta quasi sicuramente di un cattolico "giocoliere" uscito da qualche scuola circense. Non è privo di manie di persecuzione e la notte e in certi giorni di cielo grigio, viene assalito da orde malefiche. Già minimizzare gli atteggiamenti della Chiesa Cattolica e confrontarli con le nostre scelte, è sintomo di una mente poco riflessiva e molto lontana dalla realtà. Se fossimo in malafede, come lo è l'estensore dello scritto, saremmo tentati a scrivere: "Chi non accettava gli insegnamenti della Chiesa Cattolica, veniva espulso e poi salutato... con le inconfondibili "campane a morto" ed un "“Dies Irae" con una bella corda al collo o un colpo di mannaia. La storia è piena di queste cristiane esperienze.
All'interno della nostra confessione NON SI VIENE ESPULSI per queste sciocchezze. Chi afferma il contrario è in malafede.

Ecco il nostro pensiero dalle nostre pubblicazioni:
Alcuni potrebbero essersi allontanati dal gregge di Dio perché non erano d’accordo con qualche insegnamento scritturale. Gli israeliti che Dio liberò dalla schiavitù in Egitto “dimenticarono le sue opere” a loro favore e “non attesero il suo consiglio”. (Sal. 106:13) Può essere utile ricordare a chi è inattivo che lo “schiavo fedele e discreto” dispensa cibo spirituale eccellente. (Matt. 24:45) Fu grazie a questo che conobbe la verità. Perché allora non dovrebbe essere deciso a camminare di nuovo nella verità? — 2 Giov. 4.
11 Quando cerca di aiutare chi si è allontanato dal gregge di Dio, l’anziano potrebbe menzionare che alcuni discepoli abbandonarono Gesù perché non accettarono uno dei suoi insegnamenti. (Giov. 6:53, 66) Lasciando Cristo e i suoi seguaci fedeli persero la loro spiritualità e la loro gioia. Chi si è allontanato dalla congregazione cristiana ha forse trovato ricco cibo spirituale altrove? No, perché non ce n’è da nessun’altra parte!


Consideriamo un’altra situazione che può verificarsi nella congregazione. Supponiamo che qualcuno trovi difficile capire e accettare un insegnamento scritturale. Forse ha fatto ricerche nella Bibbia e nelle pubblicazioni disponibili mediante la congregazione, e ha chiesto aiuto a compagni di fede maturi, anche agli anziani. Tuttavia fa ancora molta fatica ad afferrare o ad accettare il punto. Cosa può fare? Accadde qualcosa di simile circa un anno prima che Gesù morisse. Egli disse che era “il pane della vita” e che per avere la vita eterna bisognava ‘mangiare la carne del Figlio dell’uomo e bere il suo sangue’. Questo lasciò sconcertati alcuni dei suoi discepoli. Anziché chiedere spiegazioni o semplicemente aspettare con fede, molti discepoli “non camminavano più con [Gesù]”. (Giovanni 6:35, 41-66) Anche in questo caso, cosa avremmo fatto se fossimo stati là?

A volte può essere difficile comprendere queste spiegazioni aggiornate, ma a tempo debito le ragioni su cui si basano divengono chiare. Se un cristiano non comprende pienamente una nuova spiegazione di un passo biblico, può far proprie con umiltà le parole del profeta Michea: “Sarò certamente in aspettazione dell’Iddio della mia salvezza”. — Michea 7:7.

15 Nel I secolo alcuni ascoltatori di Gesù manifestarono un atteggiamento errato. Una volta Gesù fece un’affermazione difficile da capire. Come reazione, “molti dei suoi discepoli, avendo udito questo, dissero: ‘Questo discorso è offensivo; chi lo può ascoltare?’” Quelli che si espressero in tal modo avevano ovviamente un atteggiamento errato. E per via di tale atteggiamento smisero di ascoltare Gesù. Il racconto dice: “Per questo molti dei suoi discepoli se ne tornarono alle cose lasciate dietro e non camminavano più con lui”. Manifestarono tutti un atteggiamento errato? No. Il racconto prosegue: “Perciò Gesù disse ai dodici: ‘Non ve ne volete andare anche voi, vero?’ Simon Pietro gli rispose: ‘Signore, da chi ce ne andremo?’” Pietro rispose quindi alla propria domanda: “Tu hai parole di vita eterna”. (Giovanni 6:60, 66-68) Che eccellente atteggiamento! Quando ci troviamo di fronte a spiegazioni o raffinamenti nell’intendimento delle Scritture che dapprima ci è difficile accettare, non sarebbe meglio imitare l’atteggiamento di Pietro? Sarebbe davvero stolto smettere di servire Geova o parlare contro il “modello di sane parole” solo perché sulle prime alcune cose sono difficili da capire! — 2 Timoteo 1:13.

Ma se non capissimo pienamente certi passi biblici o certe spiegazioni contenute nelle pubblicazioni della Società, avremmo ragione di divenire impazienti? La cosa più saggia è attendere il tempo stabilito da Geova per rendere chiare le cose. “Poiché il Sovrano Signore Geova non farà alcuna cosa a meno che non abbia rivelato la sua questione confidenziale ai suoi servitori, i profeti”. (Amos 3:7) Che meravigliosa promessa! Ma dobbiamo comprendere che Geova Dio rivela le sue questioni confidenziali al tempo che lui ritiene opportuno. Per questo ha autorizzato uno “schiavo fedele e discreto” a provvedere al Suo popolo “cibo [spirituale] a suo tempo”. (Matteo 24:45) Non abbiamo quindi nessuna ragione di preoccuparci più di tanto, o addirittura di agitarci, per il fatto che certe cose non sono state pienamente spiegate. Possiamo avere fiducia che se confidiamo pazientemente in Geova, egli, tramite lo schiavo fedele, ci provvederà “a suo tempo” ciò di cui abbiamo bisogno.

Questi stralci di nostre pubblicazioni SMASCHERANO DEFINITIVAMENTE chi afferma che si è disassociati se non si accettano tutte le spiegazioni dello schiavo fedele e discreto.
Non c'è dubbio, SONO IN MALAFEDE.
Nel contesto delle persone serie non rappresentano che se stessi, cioè NULLA.
F.Delemme
00giovedì 6 settembre 2012 08:25

Sono in MALAFEDE, è fuor di dubbio. Alcuni vanno oltre la MALAFEDE, sono degli ipocriti intolleranti.
Un povero IMBECILLE, amministratore di un forum dove sguazzano gli esponenti della "Nuova Immoralità" dimostra come si può essere DISONESTI. Ecco cosa scrive, in risposta ad un poveraccio che per "portare il pane a casa" vive e guadagna col porno:
"...se un genitore acconsente ad una trasfusione per salvare la vita di suo figlio...".
Questa si chiama MALAFEDE. Dove è scritto che una trasfusione di sangue salva la vita? Nessun serio uomo di medicina ha mai affermato questo. Solo un IMBECILLE, per andare oltre i sentimenti, può affermarlo.
Dal fallimento all'ipocrisia il passo è breve.
[SM=g7226]
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