Krasus99
00giovedì 6 aprile 2017 18:53
ho dato qualche rifinitura al testo... il contenuto è sempre lo stesso, spero non ci siano incoerenze, e se ci sono facciamo come gli antichi e rimettiamo tutto apposto con calma ^^ grazie dell'attenzione:


L’incontro: [Tereseth e Fanie]
A volte è difficile comprendere come le trame del tempo s'intreccino per dettare il destino del mondo, a volte è proprio il filo più sottile che le compone a guidare gli altri e a regalare alla realtà i disegni più vari e impensabili. Forse quella notte di primavera sono state due iridi color ghiaccio a smuovere intere catene di eventi, forse è stata una freccia d’argento piazzata nel punto giusto o più probabilmente qualche particolare ormai dimenticato nel passato. Non tutte le storie iniziano come ce se lo immagina, quella di Krasus è iniziata quella notte, quando le iridi di una giovane elfa dei ghiacci si sono riflesse nello sguardo di un demone ferito a morte tra le foreste del Maevathan.

Il seguito:
Trascorsero giorni dopo l’incontro fatale, della ferita erano rimaste solo benede ma Fanie e le sue cure non avevano fatto altro che sfiorare in svariati modi le corde più intime di Tereseth, non trascorse molto tempo prima che i due si unissero definitivamente. Il cuore del demone era diverso quando le stava vicino,piegato dal bisogno di starle accanto ancora perso nel suo sguardo, ma la fredda essenza di Tereseth negava tutto nonostante i giorni diventassero settimane e le settimane diventassero mesi. Più i tempi si allungavano e più quella sensazione invadente lo riempiva, Fanie ormai portava già in grembo il seme del demone senza nessuna preoccupazione, ma rapidamente nell’animo di Tereseth l’influenza che quella donna aveva su di lui logorava il suo orgoglio e lentamente nel silenzio della semplice casa di Heliriel lontano da tutti qualcosa iniziava a muoversi lenta ma letale. E’ proprio in quella casa che un giorno Krasus è stato dato alla luce, il giorno in cui quella rude abitazione è stata ricoperta dal sangue, la nascita del bambino non è stata che la goccia che ha fatto traboccare il vaso, Tereseth non poteva più sopportare che Fanie riuscisse a possedere una parte tanto importante nella sua vita, lei non era più la stessa persona davanti i suoi occhi offuscati e non fece altro che conficcare il pugnale nella carne… ancora… ancora… e ancora….


Degnar:
Tra le ripide montagne di Heliriel e le sue foreste vivono poche persone, spesso la neve rimane immacolata senza che nessun uomo la calpesti per giorni, solo gruppi di cacciatori o qualche eremita solitario si aggirano per quell’ambiente ostile. Il caso ha voluto che il pianto di un bambino non si perdesse nel vuoto, è così che Krasus ha visto per la prima volta Degnar, con le lacrime innocenti agli occhi ricoperto dal sangue della stessa madre, sventrata a qualche passo da lui. Ricorda solo un vago calore che lo ha avvolto e due braccia sicure che lo hanno paternamente sostenuto, è così che Degnar ha incontrato il mezzelfo… in una notte tempestosa


L’infanzia
La neve fredda di Heliriel riempie i suoi primi ricordi, il focolare della piccola casa di legno tra i boschi e il viso di suo padre dolce e severo allo stesso tempo. Un'atmosfera ovattata dove esistevano poche cose, sente ancora la neve pizzicargli il volto mentre incrocia la spada con quella di suo padre, la fatica impressa nella mente di un'educazione militare ancora visibile nelle linee dei suoi muscoli. Ricorda le venature dell'arco di legno che usava per cacciare, i suoi passi posarsi sulla neve silenziosi e le piante verdeggianti che raccoglieva per il padre. Rammenta bene le storie che gli narrava davanti il focolare, gli insegnamenti della dea Morwell e raramente le storie sui draghi, le sue preferite. Era fatta di queste sensazioni la vita tra i ghiacci che adesso ricorda con amarezza, solo la mano fredda di suo padre priva di vita occupa i suoi ultimi ricordi di Heliriel.

Vita Solitaria

Ed è così che l'Aengard accoglieva un ragazzo di 16 anni tra le sue terre, la sua mente si riempiva progressivamente di nuove sensazioni e immagini, i suoi passi non hanno mai avuto una vera direzione, passava tra boschi e montagne fino giungendo fino ai mari dell’ovest.
Per sopravvivere continuava a cacciare vendendo pelli o provviste alle cittadine locali fino a quando non si è unito ad un piccolo gruppo di cacciatori e mercenari, la sua vita scorreva tranquilla tra le foreste e è invecchiato insieme a loro per molto tempo. Dopo molti anni non è più il ragazzo solitario che camminava tra le nevi, alle sue spalle ha già lasciato una parte di sé , il suo corpo è segnato dalle cicatrici e il suo viso è indurito dai suoi ricordi, cammina un'altra volta senza nessuno al suo fianco, l'unica cosa che lo accompagna è la spada del padre fedelmente al suo fianco ad ogni suo passo
Knut Raknasson.
00lunedì 10 aprile 2017 20:54
Prima di tutto
Come ben sai si può fare domanda solo dal liv 4 raggiunto, pertanto, per evidenti motivi, non potrò iniziare a studiare il tuo bg fino a quel momento.
Ti prego d'avvertirmi non appena ci sarai arrivato, ma intanto ti voglio solo indicare il primo punto su cui subito lavorare:

i demoni sono la malvagità più nera in assoluto, caotici ed egoisti, pertanto non sono inclini all'intenerimento, senza eccezioni.

Se dovessimo dire che hanno delle regole, ebbene, pur essendo assai difficile, le loro regole possono solo essere la legge del più forte e la mera convenienza.
No affetto.

pertanto nel paragrafo "il seguito", l'unica parte plausibile è il finale. Assassinio.
Krasus99
00martedì 11 aprile 2017 18:39
SI RICOMINCIA DA CAPO....
//premetto che avevo già previsto una risposta del genere, in effetti il bg lasciava perplesso anche me perché non funzionava benissimo... risultato, ho scritto totalmente un'altra cosa (sempre in maniera abbastanza sommaria), spero stavolta sia verosimile//

Tereseth:
si dice che nell’angolo più buio e remoto del mondo, dove nemmeno la grande musica è riuscita ad arrivare con la purezza della sua creazione proliferino gli esseri più efferati, astuti e corrotti conosciuti più comunemente come demoni mutaforma. Forse pochi sanno che solo i più abili manipolatori e i più astuti calcolatori sono riusciti a trovare un modo per varcare la discrepanza per giungere nelle terre dei mortali. Molti si lasciano abbandonare alla banale violenza, altri più astuti si divertono nel tessere fitte trame per ingannare le malleabili menti dei mortali,infine c’è chi non si accontenta di questi bassi intrattenimenti per trascorrere la loro interminabile permanenza su queste terre. Un nome in particolare farebbe rabbrividire chiunque tra le estreme terre del nord, un demone che non ha saputo accontentarsi di veder scorrere il sangue mortali sulle proprie mani, ma al contrario ha voluto elevarsi al di sopra delle infime razze dell’Aengard come una sorta di dio portatore di morte e caos... Nel corso degli anni ha raccolto al suo seguito una moltitudine di persone, era noto per mostrarsi in mille forme diverse per soggiogare le menti dei mortali e modellarle per uccidere, per diffondere il suo verbo e far scorrere sangue in suo nome. Quella che si è formata con il tempo non può essere definita né una gilda né un ordine, semplicemente i più insospettabili, i più miseri e condizionabili nei piccoli villaggi compievano nell'ombra i più efferati delitti in suo nome tentati dagli allettanti doni promessi dal demone in cambio.... il suo nome era un sussurro tra le bocche dei mortali, il suo nome era morte, il suo nome era perdizione, il suo nome era Tereseth.



L'incontro:
Nulla allietava Tereseth più di vedere interi villaggi bagnati dal sangue dei delitti dei suoi adepti, si curava personalmente di scegliere i suoi "fedeli", nella sua mente si sovrapponevano trame su trame incrociando il debole sguardo dei mortali, fantasticava spesso sulla potenzialità di ogni soggetto che testava. Amava spasmodicamente osservare le menti sane dei paesani divenire progressivamente sempre più sanguinarie, perdere ogni pudore davanti la carne solo per onorificare il suo nome nella speranza di una vita migliore, i mortali vendevano loro stessi pur di ottenere un misero premio. Di solito il processo non era molto travagliato, bastavano pochi giorni per devastare il raziocinio di un qualunque villano privo d'intelletto, con gli anni le sue tecniche diventavano sempre più subdole, sempre più macabre... tutto procedeva regolarmente senza intralci, Tereseth era un'ombra portatrice di morte tra i mansueti villaggi nelle montagne, e il sangue che scorreva allietava ogni sua giornata. La noia dopo tanti anni lo assalì nuovamente, le aride menti degli agricoltori e braccianti erano troppo facili da manipolare, però non disdegnava affatto continuare a vedere la morte spargersi tra di loro, la sua insoddisfazione lo portò a cercare qualcosa di nuovo, qualcosa di più intrigante... fu proprio questo che lo condusse nelle estreme terre del nord dell'Aengard, regno degli elfi dei ghiacci, razza pura e inflessibile, difficile da soggiogare allo squallore della morte. E' così che per la prima volta il demone incrociò lo sguardo puro e innocente di Arieth, un'elfa dei ghiacci dai lunghi e candidi capelli color neve, le iridi profonde di un puro color ghiaccio con un corpo dalle forme gentili... forse fu proprio vedere tanta innocenza in una donna che spinse il demone a prenderla di mira, armato del suo aspetto suadente e le sue parole melliflue cercò di abbattere ogni barriera dei suoi istinti più bassi con i metodi più infimi, ma nemmeno con l'avanzare del tempo riusciva a penetrare nella sua mente per manipolarla a suo piacimento, diventò una vera e propria ossessione cercare di far toccare il fondo all'elfa che si opponeva con una strenua forza di volontà mai vista. La determinazione di Arieth mise a dura prova l'orgoglio e la pazienza del demone che ormai ne aveva fatto una questione personale, nulla poteva opporsi al suo volere... specie se si trattava di una fragile donna. Infine gli sforzi del demone non furono vani, al contrario il risultato fu molto più soddisfacente confronto agli stupidi paesani ai quali era abituato, Arieth era diventata la morte in persona corrotta fino all'osso, nel profondo delle sue iridi di ghiaccio aleggiava qualcosa di inquietante che traspariva solo quando il sangue scorreva davanti ai suoi occhi. Tereseth era in estasi per l'indole sanguinaria della giovane, vederla bagnarsi nel sangue... non la lasciò abbandonata a se stessa, ma con il passare del tempo maturò l'idea di affidarle quello che chiamava il "dono più grande", l'elfa ormai era solo un'ombra del suo passato e non esitò in alcuna maniera a compiere l'estremo passo. Arieth abbandonò definitivamente la sua vita ad Heliriel per custodire il seme di Tereseth in una semplice casa di legno tra le montagne del nord, tuttavia dietro la cieca devozione al demone si nascondeva dentro di lei ancora una lotta interiore, si dice che il sangue elfico sia indomabile per natura e il corpo di Arieth lentamente lottava contro l'essere che teneva in grembo. I giorni passavano lentamente mentre Krasus iniziava a prendere forma nell'utero della madre, dopo quella che per Arieth sembrò un'eternità la giovane diede alla luce l'erede di Tereseth, colui che avrebbe continuato a portare l'orrore su queste terre... fu poco dopo quel momento che nella mente dell'elfa dei ghiacci si mosse qualcosa, forse troppo presto, forse nel modo sbagliato, ma tutti sanno che anche un solo istante possa cambiare l'intero corso di una storia. Fu la liberazione da una tortura anche se il pugnale andò a vuoto... le innocenti iridi di Arieth erano devastante ma nel profondo era ancora visibile il suo spirito puro, si spense lentamente alla prima pugnalata di Tereseth, tra le gentili membra squartate rimaneva ancora una scintilla... l'onore di essere morta libera.


Il ritrovamento e l'infanzia:
il sangue ancora caldo scivolava sulle assi di legno del pavimento, Arieth giaceva al suolo lacerata in più punti, le labbra increspate in un leggero sorriso e la mano stesa verso il giovane Krasus, come fosse la sua unica speranza... un messaggio muto davanti gli occhi di Degnar, la provenienza del vagito dell'infante ora gli era più chiara vedendolo accanto al ventre squarciato dell'elfa, il sangue della madre era sparso in più punti della camera e si trascinava fino all'ingresso svanendo lentamente, vicino la porta erano rimaste ancora delle tracce fresche che dopo qualche passo si arrestavano inspiegabilmente. Il vecchio cacciatore con l'arco ancora in spalla non riusciva a spiegarsi un orrore del genere, nel silenzio delle nevi avvolse tra le

sue braccia il minuto e infreddolito corpicino di Krasus, è così che il mezzodemone conobbe per la prima volta il suo salvatore, stretto al suo petto caldo tra le nevi delle montagne vicino Heliriel. L'ombra scura del suo passato per molto tempo passò in secondo piano, conserva vaghi ricordi del capannone di legno di Degnar, non era altro che l'abitazione di un cacciatore adornata di qualche trofeo di caccia e qualche arma, nel retro era collocata una piccola forgia casalinga ed un telaio dove Degnar di tanto in tanto costruiva qualcosa, per il resto c'era solo lo stretto necessario per vivere. Il vecchio cacciatore non era un semplice eremita delle montagne del nord, rammenta bene la sua impeccabile destrezza nella scherma e nel tiro dell'arco, si muoveva lesto tra la taiga seguendo meticolosamente le impronte degli altri animali, dopotutto in quel clima gelido sopravvivevano solo i più abili. Ma Degnar non era nemmeno un semplice cacciatore, sulla sua bifilare infatti era ancora impresso il marchio dell'esercito elfico, è con la medesima lega che Krasus è stato cresciuto, abituato alla fatica e alla pazienza, fulmineo con la spada ed impeccabile con l'arco dopo anni di allenamenti intensi con quello che ormai chiamava "padre". Il giovane crebbe tra quelle foreste in compagnia di qualche raro cacciatore, il silenzio delle montagne accompagnò la maggior parte della sua infanzia e con gli insegnamenti del padre imparò ad amare la natura e tutta la creazione della dea Morwell, imparò a rispettare la vita e le armi, apprese la storia e i costumi dell'Aengard grazie alle storie che Degnar gli raccontava davanti il piccolo camino del capannone, quell'uomo forse fu più che un padre per lui.


Il primo Sangue e l'adolescenza:
il tempo sembrava scorrere lento tra le montagne del nord, ma in pochi anni il mezzodemone ormai era diventato un adolescente capace di difendersi e badare a se stesso, i tratti infantili ormai lasciavano posto a una prima barba e il fisico di un guerriero, un giovane silenzioso dai capelli argentei e le iridi glaciali come quelle della madre, i giorni si susseguivano uguali tra le nevi, passava il suo tempo tra le foreste come fossero la sua seconda casa, l'arco del padre ormai era divenuto il suo compagno più fedele e la natura il suo rifugio. Un giorno le cose cambiarono, non ci fu nessun avvertimento ma solo tanto sangue, ricorda bene il momento in cui la sua vita prese una piega irreversibile, ricorda la casa inondata dal sangue, il rantolo che usciva dalle labbra di Degnar steso a terra lacerato in più punti del corpo come se qualcuno si fosse divertito a squarciare lentamente la sua pelle. Il suo respiro era debole, non abbastanza forza per sopravvivere, l'unica cosa che uscì dalle sue labbra fu la verità, la verità su tutto il suo passato... o almeno quello che sapeva, non ci fu tempo per altro se non per un estremo saluto, dopo solo il peso delle membra senza alcuna scintilla di vita. Dietro di lui solo un'enorme scia di sangue e una manciata di passi che si interrompevano senza una spiegazione plausibile. Ed è così che l'Aengard accolse un ragazzo di 16 anni tra le sue terre, la sua mente iniziò a riempirsi di nuove sensazioni, nuove immagini, i suoi passi senza direzione si perdevano tra boschi e montagne fino all'imenso mare dell'ovest. Solitario in terre sconosciute continuò a cacciare per sopravvivere, inizialmente schivo verso gli estranei passò qualche anno tra le foreste del Maevathan fino a quando un gruppo di cacciatori e mercenari lo prese sotto la sua ala, è con loro che vagò per anni per l'Aengard aiutando i paesani con gli animali selvatici feroci e altri pericoli in cambio di qualche soldo o vendendo pelli e provviste alle città locali, la sua vita scorreva mansueta al fianco di una mezzelfa che lo riuscì a far sentire amato un'altra volta dopo la perdita di Degnar, Elanor. Così passarono altri anni tra il lavoro e la sua nuova compagna, il mezzo non era più il ragazzo solitario che camminava tra le nevi, il suo volto è indurito dal tempo e il suo corpo già segnato da numerose cicatrici, i ricordi ormai si sovrappongono numerosi nella mente del mezzodemone ancora incoscente della sua vera natura. nuovamente come se la sorte l'abbia preso in antipatia un altro fulmine a ciel sereno si abbattè sulla vita di Krasus, perse durante un lavoro leggermente più pericoloso del solito Elanor e molti dei suoi compagni che finirono per essere prima torturati nei modi più brutali e poi uccisi senza pietà da quelli che sembravano dei fedeli di Shanaas (chiedere per i dettagli). E' così che Krasus si ritrovò un'altra volta solo nell'Aengard accompagnato con la bifilare del padre al suo fianco, alle spalle una distesa di morte e dolore che non lo abbandonò mai più nelle notti, come se la sua mente provasse piacere a tormentarlo e fargli rivivere ogni volta le stesse scene allo stesso modo....
Knut Raknasson.
00mercoledì 19 aprile 2017 21:55
Letto.

Dunque bene essersi allacciati alla Discrepanza, anche se questa non è un punto dell'Universo che la Grande Musica non è riuscita a raggiungere, ma è una distorsione della stessa che si è distaccata dallo "spartito" originario creando una sorta d'universo parallelo.

Qui non esistono divinità, ma solo demoni mutaforma.

Dopo di che, lasciamo da parte quest'argomento sulla genesi dei demoni ed andiamo al succo.

Ti esprimo qui i punti che non condivido, premettendo che però non pretendo vengano modificati integralmente, semmai rivisti laddove stridono con la coerenza dell'ambientazione e della storia dei luoghi:

- un demone che spadroneggia indisturbato soggiogando villaggi è decisamente strano non compaia in nessuna cronaca aengardiana e stranissimo che nessuno si sia mosso per eliminarlo, pertanto la vedo dura che possa aver scorazzato in lungo ed in largo ed abbia potuto fare ciò che ha fatto. Almeno, la vedo dura se ciò che vorresti avesse fatto l'avesse fatto nel territorio di Aengard...

- bene aver descritto come particolarmente duri da piegare gli elfi, ma un'elfa che si piega poi alle efferatezze come hai descritto tu, in piena Heliriel o comunque territorio elfico e non viene sgamata...non va bene, poichè gli elfi avrebbero segnalato subito una tale oscenità in seno alla loro società. Altra cosa sarebbe se se ne fosse andata via proprio dai territori degli elfi
Mantenendo la corruzione dell'elfa, bene il suo tentativo di redenzione quando si rende conto di ciò che ha fatto, allora però bisogna ben spiegare come il demone sia riuscito a piegarla o plagiarla sino a tal punto...

- un elfo non ha trofei di caccia animali

- la morte di Degnar...dato che tu vorresti giocarti un mutaforma con allineamento buono o neutrale buono, questa partenza è un pò zoppicante. Nel senso che non si allaccia bene al prosieguo della tua narrazione, infatti non vedo scoramento, struggimento, disperazione e nessun tentativo di fare ammenda.

- aggiungere altri lutti non serve alla tua storia se non per motivare il fatto che sia da solo o che per qualche motivo abbia del risentimento verso i devoti di Shanaas.


Tranquillo, non è semplicissimo scrivere un BG, ma non preoccuparti, c'è tempo per mettere giù le idee.
Krasus99
00giovedì 20 aprile 2017 16:17
Risposta
Devo ammettere che è stata una bella bastonata, ma dopotutto non c'è nulla di più bello che rimboccarsi le maniche per rimettere a posto un paio di cose.

Ti espongo velocemente quello che ho intenzione di fare:


concordo su tutti i punti e premetto che quelli che non cito verranno corretti senza ulteriori passaggi.

Per iniziare la cosa del "dio" era per enfatizzare la maniera di porsi davanti alle sue vittime, era più qualcosa che accentuava la fama di "salvezza delle persone che hanno toccato il fondo". Detto così è difficile da esprimere e in giornata/settimana sistemo direttamente il BG per chiarire.

La maggior parte delle problematiche mi sembrano risolvibili semplicemente usando altre location, il problema dell'Aengard è che di fatto è un territorio piccolo ed è difficile parlare di tutto ciò che ne resta fuori... Con questo intendo che (almeno per un centinaio di miglia o più) ci sia una desolazione abbastanza profonda alterata solo da piccoli villaggi (distanti tra loro) tra i quali di conseguenza interagiscono tra di loro in maniera pressoché nulla. Naturalmente Tereseth agisce in terre esterne dall'Aengard per la maggior parte della storia, e di conseguenza chi si cura più di tanto di qualche paesano squartato in un villaggio circondato da qualche sperduta montagna?


Stessa soluzione potrebbe essere applicata all'elfa, l'unica cosa che mi turba è la descrizione della popolazione fuori dall'Aengard e per non incorrere in errore sarebbe meglio decentrare il ruolo di Heliriel lasciandolo in sfondo come indicazione molto generale (dato che le montagne sono moooolto estese), potrebbero essere una buona culla per qualche omicidio efferato tra poveri paesini di montagna o qualche ignaro cacciatore tra i boschi...etc...etc..


Quello che in maniera maggiore mi lascia perplesso ora è sistemare "come il demone sia riuscito a piegarla"... qualcosa mi invento anche se non sarà facile XD

Infine (probabilmente colpa mia...) hai frainteso la morte di DEgnar, in verità i due fatti "di sangue" che ho descritto hanno una piccola finalità, mi sono fermato appositamente su quella "manciata di passi che si interrompevano senza una spiegazione plausibile". se noti anche alla morte dell'elfa erano presenti, questo significa che Tereseth dopotutto da qualche parte doveva pur stare... e "da quelli che sembravano dei fedeli di Shanaas" non è altro che un altro intervento del padre sulla vita di Krasus.


L'ultimo punto è fragile ma intriga molto, non so se è possibile come sviluppo... su questa mi piacerebbe sapere la tua!


Grazie del tuo tempo e spero di ultimare velocemente questo BG ^^
(BG corretto a breve)
Krasus99
00giovedì 20 aprile 2017 17:46
Risultato
//premetto che oltre il rapporto tra Arieth e Teresth il resto è rimasto pressoché uguale, spero più scorrevole ^^ qualunque cosa si rivede insieme come al solito!//


Tereseth:
si dice che nell’angolo più buio e remoto del mondo, dove la stessa grande musica ha perso la sua purezza originale, proliferino gli esseri più efferati, astuti e corrotti conosciuti più comunemente come demoni mutaforma. Forse pochi sanno che solo i più abili manipolatori e i più astuti calcolatori sono riusciti a trovare un modo per varcare la discrepanza per giungere nelle terre dei mortali. Molti si lasciano abbandonare alla banale violenza, altri più astuti si divertono nel tessere fitte trame per ingannare le malleabili menti dei mortali,infine c’è chi non si accontenta di questi bassi intrattenimenti per trascorrere la loro interminabile permanenza su queste terre. Un nome in particolare farebbe rabbrividire chiunque tra le estreme terre del nord, un demone che non ha saputo accontentarsi di veder scorrere il sangue mortali sulle proprie mani, ma al contrario ha voluto elevarsi al di sopra delle infime razze dell’Aengard come una sorta di simbolo portatore di morte e caos... Nel corso degli anni le persone più disparate hanno assecondato il suo volere, era noto per mostrarsi in mille forme diverse per soggiogare le menti dei mortali e modellarle a suo piacimento per diffondere il suo verbo e far scorrere sangue in suo nome. Una folata di vento gelido che portava la follia sui villaggi, il culto della morte in ogni suo effrenato aspetto, l’innocenza soggiogata passionevolmente alle sue promesse melliflue che in cambio chiedevano solo carne e violenza.... il suo nome era un sussurro tra le bocche dei mortali, il suo nome era morte, il suo nome era perdizione, il suo nome era Tereseth.



L'incontro:
Nulla allietava Tereseth più di vedere interi villaggi bagnati dal sangue dei delitti compiuti dalle persone più innocenti e insospettabili, si curava personalmente di scegliere i suoi "adepti", nella sua mente si sovrapponevano trame su trame incrociando il debole sguardo dei mortali, fantasticava spesso sulla potenzialità di ogni soggetto che testava. Amava spasmodicamente osservare le menti sane dei paesani divenire progressivamente sempre più sanguinarie, perdere ogni pudore davanti la carne nella speranza di una vita migliore, i mortali vendevano loro stessi pur di ottenere un misero premio. Di solito il processo non era molto travagliato, bastavano pochi giorni per devastare il raziocinio di un qualunque villano privo d'intelletto, con gli anni le sue tecniche diventavano sempre più subdole, sempre più macabre... tutto procedeva regolarmente senza intralci, Tereseth era un'ombra portatrice di morte tra i mansueti villaggi nelle montagne, e il sangue che scorreva allietava ogni sua giornata nel silenzio più assoluto. La noia dopo tanti anni lo assalì nuovamente, le aride menti degli agricoltori e braccianti erano troppo facili da manipolare, però non disdegnava affatto continuare a vedere la morte spargersi tra di loro, la sua insoddisfazione lo portò a cercare qualcosa di nuovo, qualcosa di più intrigante... fu proprio questo che lo condusse nelle estreme terre del nord dell'Aengard, regno degli elfi dei ghiacci, razza pura e inflessibile, difficile da soggiogare allo squallore della morte. E' così che per la prima volta il demone incrociò lo sguardo puro e innocente di Arieth, un'elfa dei ghiacci dai lunghi e candidi capelli color neve, le iridi profonde di un puro color ghiaccio con un corpo dalle forme gentili... forse fu proprio vedere tanta innocenza in una donna che spinse il demone a prenderla di mira. Una lenta discesa tra il sangue e la perversione fu quella dei due, un susseguirsi di torture psicologiche ai limiti dell’immaginazione, un trionfo del dolore e dell’odio tra le sue parole affilate, la coronazione dello squallore e del viscidume nei suoi gelidi trattamenti, tutto unito in uno spillo affilato che recideva ogni freno cercando di far fuoriuscire le passioni più proibite. La mente dell’elfa nonostante tutto non dava segni di cedimento, la determinazione e il profumo della libertà non l’avevano abbandonata, e le sue pure iridi di ghiaccio non accennavano a darla vinta ai due pozzi scuri senza fine del demone. L'orgoglio e la pazienza di Tereseth iniziò fastidiosamente a vacillare, nulla si poteva opporre al suo volere… specie se si trattava di una fragile donna, ma quella non sembrava avere intenzione nemmeno di impugnare un pugnale per salvarsi versando il sangue di un altro. I mesi passavano e le stagioni iniziavano ad alternarsi nel silenzio di una semplice casa in legno della catena montuosa delle Scaglie di Drago, la situazione non cambiava ormai da tempo e un giorno la pazienza imperuta del demone si incrinò, lui che non si era mai sporcato di una goccia di sangue da secoli iniziò a far giocare l’elfa con il dolore fisico, le membra mortali possono anche sopportare… ma per quanto? dopotutto sono così fragili e delicate se sottoposte alle giuste cure… è così che l’elfa fu ridotta più volte in punto di morte, sfregiata in ogni maniera possibile si trascinava in avanti perdendo il conto dei giorni, i ricordi delle sue candide terre, esistevano solo le assi insanguinate della casa e il suo aguzzino. Il volto di Arieth divenne solo un ricordo della giovane sorridente tra le nevi, la sua pelle liscia ricoperta da ogni genere di cicatrice, le ossa fragili dalle numerose fratture e il volto coperto per occultare alla vista gli sfregi. Il suo corpo sembrava muoversi alimentato solo dal desiderio di non provare altra sofferenza e presto il volere del demone fu soddisfatto, la ammirava nei suoi gesti secchi e senza sentimento che laceravano le carni degli innocenti, il vermiglio sangue che ne sgorgava. Un essere privo di una volontà propria che si divertiva ad umiliarla, a sporcarla dell’ennesimo delitto e cancellare ogni traccia della sua innocenza.... le violenze erano molteplici e non ne tralasciava in alcuna maniera nessun genere, presto divenne serva e custode del suo seme, portatrice di un essere pregno allo stesso tempo del puro sangue dei ghiacci e della corrotta stirpe demoniaca. l’essere che avrebbe continuato a portare l'orrore su queste terre . La gravidanza fu l’estremo passo che fece toccare il fondo ad Arieth, non poteva fare nulla per cambiare il suo triste destino, solo le sue pene fisiche si allietarono per permettere a Krasus di nascere sano e forte. Forse fu la forza di volontà dell’elfa o più semplicemente l'astensione prolungata dal dolore a far affiorare nuovamente la lucidità di Arieth, le forze erano poche e i tempi stringevano ad ogni giorno che passava, lentamente qualcosa avanzava silenzioso ma forse non abbastanza. Il giorno della nascita del mezzodemone, poco dopo il parto che paragonato alle torture subite era una carezza, sul baratro della follia e sull’orlo della lucidità, una scintilla, debole, si mosse tra le sue stanche membra. un gesto forse scoordinato, istintivo, troppo lento ma liberatorio anche se il pugnale non andò pienamente a segno…. le innocenti iridi di Arieth erano devastante ma nel profondo era ancora visibile il suo spirito puro, si spense lentamente alla prima pugnalata di Tereseth, tra le gentili membra squartate rimaneva ancora un bagliore... l'onore di essere morta libera.







Il ritrovamento e l'infanzia:
il sangue ancora caldo scivolava sulle assi di legno del pavimento, Arieth giaceva al suolo lacerata in più punti, le labbra increspate in un leggero sorriso e la mano stesa verso il giovane Krasus, come fosse la sua unica speranza... un messaggio muto davanti gli occhi di Degnar, la provenienza del vagito dell'infante ora gli era più chiara vedendolo accanto al ventre squarciato dell'elfa, il sangue della madre era sparso in più punti della camera e si trascinava fino all'ingresso svanendo lentamente, vicino la porta erano rimaste ancora delle tracce fresche che dopo qualche passo si arrestavano inspiegabilmente. Il vecchio cacciatore con l'arco ancora in spalla non riusciva a spiegarsi un orrore del genere, nel silenzio delle nevi avvolse tra le

sue braccia il minuto e infreddolito corpicino di Krasus, è così che il mezzodemone conobbe per la prima volta il suo salvatore, stretto al suo petto caldo tra le nevi delle montagne vicino Heliriel. L'ombra scura del suo passato per molto tempo passò in secondo piano, conserva vaghi ricordi del capannone di legno di Degnar, non era altro che l'abitazione di un cacciatore adornata di un semplice mobilio e qualche arma, nel retro era collocata una piccola forgia casalinga ed un telaio dove Degnar di tanto in tanto costruiva qualcosa, per il resto c'era solo lo stretto necessario per vivere. Il vecchio cacciatore non era un semplice eremita delle montagne del nord, rammenta bene la sua impeccabile destrezza nella scherma e nel tiro dell'arco, si muoveva lesto tra la taiga seguendo meticolosamente le impronte degli altri animali, dopotutto in quel clima gelido sopravvivevano solo i più abili. Ma Degnar non era nemmeno un semplice cacciatore, sulla sua bifilare infatti era ancora impresso il marchio dell'esercito elfico, è con la medesima lega che Krasus è stato cresciuto, abituato alla fatica e alla pazienza, fulmineo con la spada ed impeccabile con l'arco dopo anni di allenamenti intensi con quello che ormai chiamava "padre". Il giovane crebbe tra quelle foreste in compagnia di qualche raro cacciatore, il silenzio delle montagne accompagnò la maggior parte della sua infanzia e con gli insegnamenti del padre imparò ad amare la natura e tutta la creazione della dea Morwell, imparò a rispettare la vita e le armi, apprese la storia e i costumi dell'Aengard grazie alle storie che Degnar gli raccontava davanti il piccolo camino del capannone, quell'uomo forse fu più che un padre per lui.


Il primo Sangue e l'adolescenza:
il tempo sembrava scorrere lento tra le montagne del nord, ma in pochi anni il mezzodemone ormai era diventato un adolescente capace di difendersi e badare a se stesso, i tratti infantili ormai lasciavano posto a una prima barba e il fisico di un guerriero, un giovane silenzioso dai capelli argentei e le iridi glaciali come quelle della madre, i giorni si susseguivano uguali tra le nevi, passava il suo tempo tra le foreste come fossero la sua seconda casa, l'arco del padre ormai era divenuto il suo compagno più fedele e la natura il suo rifugio. Un giorno le cose cambiarono, non ci fu nessun avvertimento ma solo tanto sangue, ricorda bene il momento in cui la sua vita prese una piega irreversibile, ricorda la casa inondata dal sangue, il rantolo che usciva dalle labbra di Degnar steso a terra lacerato in più punti del corpo come se qualcuno si fosse divertito a squarciare lentamente la sua pelle. Il suo respiro era debole, non abbastanza forza per sopravvivere, l'unica cosa che uscì dalle sue labbra fu la verità, la verità su tutto il suo passato... o almeno quello che sapeva, non ci fu tempo per altro se non per un estremo saluto, dopo solo il peso delle membra senza alcuna scintilla di vita. Dietro di lui solo un'enorme scia di sangue e una manciata di passi che si interrompevano senza una spiegazione plausibile. Ed è così che l'Aengard accolse un ragazzo di 16 anni tra le sue terre, la sua mente iniziò a riempirsi di nuove sensazioni, nuove immagini, i suoi passi senza direzione si perdevano tra boschi e montagne fino all'imenso mare dell'ovest. Solitario in terre sconosciute continuò a cacciare per sopravvivere, inizialmente schivo verso gli estranei passò qualche anno tra le foreste del Maevathan fino a quando un gruppo di cacciatori e mercenari lo prese sotto la sua ala, è con loro che vagò per anni per l'Aengard aiutando i paesani con gli animali selvatici feroci e altri pericoli in cambio di qualche soldo o vendendo pelli e provviste alle città locali, la sua vita scorreva mansueta al fianco di una mezzelfa che lo riuscì a far sentire amato un'altra volta dopo la perdita di Degnar, Elanor. Così passarono altri anni tra il lavoro e la sua nuova compagna, il mezzo non era più il ragazzo solitario che camminava tra le nevi, il suo volto è indurito dal tempo e il suo corpo già segnato da numerose cicatrici, i ricordi ormai si sovrappongono numerosi nella mente del mezzodemone ancora incoscente della sua vera natura. nuovamente come se la sorte l'abbia preso in antipatia un altro fulmine a ciel sereno si abbattè sulla vita di Krasus, perse durante un lavoro leggermente più pericoloso del solito Elanor e molti dei suoi compagni che finirono per essere prima torturati nei modi più brutali e poi uccisi senza pietà da quelli che sembravano dei fedeli di Shanaas (chiedere per i dettagli). E' così che Krasus si ritrovò un'altra volta solo nell'Aengard accompagnato con la bifilare del padre al suo fianco, alle spalle una distesa di morte e dolore che non lo abbandonò mai più nelle notti, come se la sua mente provasse piacere a tormentarlo e fargli rivivere ogni volta le stesse scene allo stesso modo....
Krasus99
00domenica 30 aprile 2017 11:02
Si comunica che il livello 4 è stato raggiunto
Knut Raknasson.
00sabato 13 maggio 2017 16:31
Livello 4 raggiunto. Si inizia lo studio ufficiale del BG
Bene, dunque... leggermente meglio, ma:

per essere accettabile che nessuno sia mai intervenuto, e parlo di druidi, aasimar, elementali e guardiani dello spirito, il villaggio dove ha fatto di tutto e di più è ben oltre le montagne a nord di Aengard, ossia in territorio totalmente sconosciuto a tutti.

secondo punto, come ha fatto a farsi seguire dall'elfa? L'ha rapita?

L'unico motivo per cui l'elfo abbia ceduto non sono state le torture, ma la perdita del senno...altrimenti non sarebbe assolutamente accettabile per un elfo cedere a quel modo, anche se sciancato.

La redenzione dell'elfa mi piace.

La casetta dove i fattacci sono avvenuti...ti espongo i miei dubbi cui spero vorrai trovare risoluzione:
orrendi delitti in territorio elfico non vengono lasciati impuniti, tipo sparizioni troppo numerose di innocenti, saltano all'occhio e qui si parla di mesi di crudeltà e si notano.

Quindi Degnar, che ci faceva in questo posto? Dove era il luogo? Oppure, se vogliamo restare sulle montagne nel territorio, poteva far parte d'una squadra di ricerca?
sviluppami, senza dilungarti, ma dandomi delle linee e delle motivazioni specifiche, questi punti per favore.

Gli elfi non hanno la barba, pertanto la prima barba è da sostituire. Certo, il tuo pg non è un elfo, ma ha sangue elfico e l'altra metà non è umana, pertanto la barba, ahimè.. tagliala!

Parlando della morte di Degnar, mi alludi ad una verità rivelata, quale? Ed invece relativamente ai fedeli di Shanaas, mi serve sapere perché catturarono il gruppo e perché li uccisero e dove erano quando successe.

Tornando al momento della morte di Degnar, mi serve sapere un'altra cosa o meglio, mi serve tu mi dica cosa gli rivelò e quali furono le reazioni del tuo pg, cosa provocarono in lui queste notizie.

Altra cosa, importante:
vuoi avere un pg neutrale buono, parlami di come tutto ciò che ha vissuto non lo ha corrotto, non può averlo corrotto ed invece lo ha portato ad essere una persona buona o tendente ad esserlo.

Grazie mille
Krasus99
00domenica 14 maggio 2017 16:13
si inizia davvero (=
Allora ^^ , cerchiamo di far quadrare tutto questo gran numero di eventi....

-per prima cosa confermo che i primi misfatti siano stati compiunti totalmente all'estremo nord (lontano da aasimar e compagnia bella..) magari lo preciso del bg.

-essendo difficile trovare un incastro per il bg precedente avevo pensato più banalmente a torture inumane per l'elfa, devo precisare nel bg che naturalmente è stata presa con la forza e fatta sparire... (poi non parliamo di Heliriel ma delle terre intorno, quindi magari anche due case di legno una accanto all'altra) , insomma se uno sparisce in un clima del genere potrebbe essere benissimo crepato dal freddo o sbranato da un animale e nessuno si fa più di tanti problemi (correggimi se sbaglio). insomma si parla di rapimento...


-per come la vedo io essere sottoposto ad un certo genere di torture per periodi più o meno lunghi accompagnate da certi trattamenti ti può far benissimo diventare un animale... capisco che gli elfi siano particolarmente difficili da piegare etc.. etc... ma metti che ti fanno certe cose per 7-8 mesi perdi anche l'ultimo briciolo di ragione.


-la casetta di legno nella foresta boreale in mezzo al nulla dubito sia sorvegliata dalle forze militari elfiche, mi sembra abbastanza verosimile come luogo del "delitto"


-aspetta... aspetta... i demoni non posso avere la barba? )=


-la verità rivelata era che Krasus era stato trovato accanto al corpo della madre esanime, e soprattutto che Degnar non era suo padre.

-allora spiego meglio:
1) Tereseth uccide Arieth;
2) Tereseth uccide Degnar;
3) Tereseth uccide Elanor;

morale della favola il cosiddetto "gruppo" di fedeli di Shanas non sono altro che un paio di persone controllate da Tereseth che disturbavano la quiete di un villaggio. Come già detto il gruppo nel quale Krasus viene a fare parte è composto da mercenari/cacciatori che vendono una pelle o uccidono animali selvaggi pericolosi/ o piccole minacce di qualche brigante, insomma è una semplice disavventura (tutto verrà specificato meglio nel bg).



Le domande a cui risponderò nel bg:

-ma chi è Degnar?
-Krasus come vive tutte queste cose?
- altro.....

bg in arrivo forse anche in giornata se mi prende (=
GRAZIE DELLA COLLABORAZIONE, E' SEMPRE UN PIACERE AVERE QUALCUNO CHE FACCIA LE COSE PER BENE ^^
Krasus99
00domenica 14 maggio 2017 16:13
si inizia davvero (=
Allora ^^ , cerchiamo di far quadrare tutto questo gran numero di eventi....

-per prima cosa confermo che i primi misfatti siano stati compiunti totalmente all'estremo nord (lontano da aasimar e compagnia bella..) magari lo preciso del bg.

-essendo difficile trovare un incastro per il bg precedente avevo pensato più banalmente a torture inumane per l'elfa, devo precisare nel bg che naturalmente è stata presa con la forza e fatta sparire... (poi non parliamo di Heliriel ma delle terre intorno, quindi magari anche due case di legno una accanto all'altra) , insomma se uno sparisce in un clima del genere potrebbe essere benissimo crepato dal freddo o sbranato da un animale e nessuno si fa più di tanti problemi (correggimi se sbaglio). insomma si parla di rapimento...


-per come la vedo io essere sottoposto ad un certo genere di torture per periodi più o meno lunghi accompagnate da certi trattamenti ti può far benissimo diventare un animale... capisco che gli elfi siano particolarmente difficili da piegare etc.. etc... ma metti che ti fanno certe cose per 7-8 mesi perdi anche l'ultimo briciolo di ragione.


-la casetta di legno nella foresta boreale in mezzo al nulla dubito sia sorvegliata dalle forze militari elfiche, mi sembra abbastanza verosimile come luogo del "delitto"


-aspetta... aspetta... i demoni non posso avere la barba? )=


-la verità rivelata era che Krasus era stato trovato accanto al corpo della madre esanime, e soprattutto che Degnar non era suo padre.

-allora spiego meglio:
1) Tereseth uccide Arieth;
2) Tereseth uccide Degnar;
3) Tereseth uccide Elanor;

morale della favola il cosiddetto "gruppo" di fedeli di Shanas non sono altro che un paio di persone controllate da Tereseth che disturbavano la quiete di un villaggio. Come già detto il gruppo nel quale Krasus viene a fare parte è composto da mercenari/cacciatori che vendono una pelle o uccidono animali selvaggi pericolosi/ o piccole minacce di qualche brigante, insomma è una semplice disavventura (tutto verrà specificato meglio nel bg).



Le domande a cui risponderò nel bg:

-ma chi è Degnar?
-Krasus come vive tutte queste cose?
- altro.....

bg in arrivo forse anche in giornata se mi prende (=
GRAZIE DELLA COLLABORAZIONE, E' SEMPRE UN PIACERE AVERE QUALCUNO CHE FACCIA LE COSE PER BENE ^^
Krasus99
00domenica 14 maggio 2017 20:16
//prendo gli estratti dal bg modificato giusto per analizzare meglio i punti che ci interessano senza distrarci con altro


LE ULTIME PAROLE DI DEGNAR:
il rantolo che usciva dalle labbra di Degnar steso a terra lacerato in più punti del corpo come se qualcuno si fosse divertito a squarciare lentamente la sua pelle. Il suo respiro era debole, non abbastanza forza per sopravvivere, l'unica cosa che uscì dalle sue labbra fu la verità, la verità su tutto il suo passato... o almeno quello che sapeva. fu attraverso le parole di Degnar che conobbe la sua presunta madre, venne a conoscenza di quella notte tanto tragica e allo stesso tempo guidata dal fato , non ci fu tempo per altro se non per un estremo saluto, dopo solo il peso delle membra senza alcuna scintilla di vita. Dietro di lui solo un'enorme scia di sangue e una manciata di passi che si interrompevano senza una spiegazione plausibile

CHI è DEGNAR?:

Il vecchio cacciatore con l'arco ancora in spalla non riusciva a spiegarsi un orrore del genere, ultimamente giravano voci su sparizioni improvvise di persone nei dintorni, molte volte si concludevano nello stesso modo…. nemmeno una bestia avrebbe potuto ridurre in quello stato un corpo, molte ferite sembravano inferte per il semplice fine di creare altro dolore, erano mesi ormai che stava con il fiato sul collo in collaborazione con altri membri dell’esercito elfico ma senza troppi successi, dopotutto erano casi isolati e ancora privi di senso per il momento.

sulla sua bifilare infatti era ancora impresso il marchio dell'esercito elfico, prova del suo fedele servizio durato innumerevoli anni, ormai troppo vecchio e malconcio per continuare a servire la sua razza. Dopo aver dedicato un’intera vita alla carriera militare non avendo altro per cui vivere si è ritirato in una vita solitaria per ricongiungersi con la natura, abbandonato a sé stesso poiché considerato non in grado di combattere anche se ogni tanto collaborava ancora con i soldati, Krasus fu la sua famiglia mancata in qualche senso.


PRECISAZIONE SUL LUOGO DEI DELITTI:

Il volto di Arieth divenne solo un ricordo della giovane sorridente tra le nevi, la sua pelle liscia ricoperta da ogni genere di cicatrice, le ossa fragili dalle numerose fratture e il volto coperto per occultare alla vista gli sfregi, ormai lontana dalle sue terre troppo sorvegliate per l’attività del demone. Il suo corpo sembrava muoversi alimentato solo dal desiderio di non provare altra sofferenza e presto il volere del demone fu soddisfatto, la ammirava nei suoi gesti secchi e senza sentimento che laceravano le carni degli innocenti, il vermiglio sangue che ne sgorgava, solo per sopravvivere. Un essere privo di una volontà propria che si divertiva ad umiliarla, a sporcarla dell’ennesimo delitto e cancellare ogni traccia della sua innocenza.... le violenze erano molteplici e non ne tralasciava in alcuna maniera nessun genere, presto divenne serva e custode del suo seme, portatrice di un essere pregno allo stesso tempo del puro sangue dei ghiacci e della corrotta stirpe demoniaca. l’essere che avrebbe continuato a portare l'orrore su queste terre . La gravidanza fu l’estremo passo che fece toccare il fondo ad Arieth, non poteva fare nulla per cambiare il suo triste destino, solo le sue pene fisiche si allietarono per permettere a Krasus di nascere sano e forte e così tornarono nella modesta abitazione di legno dove tutto iniziò.

//insomma i crimini sono stati eseguiti anche tra le montagne delle scaglie del drago ma soprattutto al nord (fuori dall'Aengard). Quindi effettivamente sul territorio aengardiano è stato effettuato un rapimento, qualche sparizione di persone poi uccise in posti nascosti e infine la gravidanza. (infatti le forze elfiche in parte si sono mobilitate ma prendere un mutaforma non è così facile...).


PRECISAZIONI SULLA MORTE DI ELANOR:

Così passarono altri anni tra il lavoro e la sua nuova compagna, il mezzo non era più il ragazzo solitario che camminava tra le nevi, il suo volto è indurito dal tempo e il suo corpo già segnato da numerose cicatrici, i ricordi ormai si sovrappongono numerosi nella mente del mezzodemone ancora incosciente della sua vera natura. nuovamente come se la sorte l'abbia preso in antipatia un altro fulmine a ciel sereno si abbattè sulla vita di Krasus, perse durante un lavoro leggermente più pericoloso del solito Elanor e molti dei suoi compagni che finirono per essere prima torturati nei modi più brutali e poi uccisi senza pietà da quelli che sembravano dei fedeli di Shanaas. Fu un attimo, era un lavoretto come tanti altri, non era raro che qualche gruppo di briganti assaltassero i piccoli e indifesi villaggi di campagna, o almeno sembrava essere una di quelle situazioni. Le cose andarono diversamente dal solito, colti di sorpresa da un’imboscata e catturati nel bel mezzo dei boschi, tutti i suoi compagni tranne lui che dovette nascondersi tra gli arbusti per non finire come gli altri. Senza pensarci due volte cercò di entrare nella caverna dove si rifugiavano quelli che assomigliavano più ai membri di una setta, senza farsi scoprire riuscì a ritrovare i suoi compagni ma quello a cui dovette assistere fu molto diverso da quello che si aspettava, molti erano già morti, altri squartati e lasciati sul baratro della vita e la morte. Quello che ricorda e che non dimenticherà mai è il corpo di Elanor appeso a un gancio da macellaio, la lama era penetrata in buona parte nella spina dorsale e la donna non poteva muovere alcune parti del corpo ormai paralizzate, ogni tentativo di portarla via era futile, aveva completamente perso la voglia di vivere ed ogni speranza, lo implorava di mettere fine alla sua vita per non farla soffrire ulteriormente ma la sua voce anche se flebile attirò l’attenzione degli assassini. Krasus era davanti a una decisione e non aveva tempo, l’unica cosa che riuscì a fare nelle lacrime fu ucciderla con la stessa spada di Degnar e correre lontano, lontano da tutto e da tutti con il ricordo del sorriso compiaciuto e gli occhi neri come due pozzi senza fine di uno degli aguzzini.

//naturalmente l'aguzzino è Tereseth;
non è che andasse con il gruppo di "assassini" in giro a
distruggere tutto, i paesani avevano mosso una lamentela
recentemente sperando che non si ripetesse un assalto al
villaggio. Per quanto riguarda Tereseth poteva aver assemblato
quel gruppo anche solo per dare fastidio a Krasus e magari dopo
uccidere tutti per il semplice gusto di farlo.





FOCUS PSICOLOGICO:
Ti espongo in queste righe l’introspezione del mio personaggio. Krasus è stato istruito da una parte elfica (Degnar) e un'altra parte umana (Elanor), quindi possiede sia le qualità di un elfo che ha vissuto molti dei suoi anni per i boschi solitario sia l’esperienza da cacciatore/mercenario in un gruppo di umani e altre razze. L’insegnamento elfico riguarda tutta la parte sul rispetto, l’amore per la vita (Morwell), rispetto per le armi, volontà di soccorrere il prossimo (Degnar) e in un certo senso anche lo scetticismo nella speranza in una vita rosa e fiori (i racconti della vita di Degnar che gli fanno apprendere la parte oscura della realtà). La vera salvezza di Krasus per uscire integro da tutti gli eventi della sua vita sono stati gli insegnamenti di Degnar (forse quasi una sorta di stoicismo), poi Elanor lo allontana ulteriormente dai suoi dolori facendogli scoprire l’amore (forse un sentimento completamente in contrasto con lo stoicismo che vede quasi un disegno unitario, qui si parla del singolo). Krasus è neutrale buono in quello che fa ma non sempre in quello che pensa, spesso la sua mente essendo scossa da importanti avvenimenti del passato gestisce male alcune emozioni, quindi a volte fa scelte che non sono affatto buone neutrali ma che lui pensa esserlo. Quindi l’unica cosa che lo distacca dal suo allineamento sono i suoi traumi (non a caso accentuati da Tereseth) che lo guidano lentamente verso la parte che lui desidera, sono i momenti “vuoti” (quelli dove la persona della sua vita viene a mancare) che vacilla es (Degnar→ crisi-->trova Elanor-->crisi-->trova Hestia-->crisi) Hestia è un’altra sua relazione importante che ora non esiste più, quindi attualmente è in stato di crisi anche se all’esterno sembra lucidissimo nelle scelte. Forse ho seguito troppo una “mia strada” ma penso che spiegato in altra maniera sarebbe differente… qualsiasi dubbio chiedi pure!



SPERO SIA ESAUSTIVO!








Knut Raknasson.
00lunedì 15 maggio 2017 22:22
Ok al momento il filo conduttore della vita di Krasus è già più omogeneo.

Dimmi, perché un neutrale buono, cresciuto alla fine dei conti da un militare elfico, si è dato al saccheggio ed al furto, poiché è questo che fa Krasus assieme ad Elanor ed amici?
Krasus99
00lunedì 15 maggio 2017 22:45
//ups... magari ho scritto male io ma il gruppetto di Elanor e compagnia non saccheggiano né compiono altri crimini. Semplicemente cacciano e aiutano i paesani in cambio di qualche moneta ma niente di più /: .


Per la barba non ho ancora capito, essendo Krasus mezzodemone ha metà sangue elfico (che non possiede nel dna la barba) e l'altra metà demoniaca (che comunque se non sbaglio nel dna la barba ce la può avere no?).
Knut Raknasson.
00sabato 20 maggio 2017 11:36
Barba:
Gli elfi non hanno barba, sono piuttosto glabri a parte dei bei capelli LISCI e FINI.

I demoni mutaforma possono fare quello che vogliono... non escludo che ci siano dei demoni pelosi, barbuti è un'altra cosa, presuppone che la forma originaria del demone genitore sia umanoide.
La possibiltà dunque di presenza di peli in più o meno grande quantità non è affatto da escludere e se quindi ti piace che questa "pelosità" del genitore si manifesti con presenza di barba nel pg Krasus, accordato.

Si, non ti eri spiegato bene per quanto riguarda il gruppetto cui si è unito.
Da come avevi scritto, l'impressione è che si tratti di mercenari nel senso dispregiativo del termine.

Vedi di metterla in maniera tale che tale dubbio venga evitato, poichè se ho benintenso ora, il gruppo è un assieme di persone che lavorano assieme, pagati su commissione, per proteggere le persone che devono spostarsi o per fare battute di caccia.

In questo caso sono sempre mercenari, ma non intesi come guerrieri che cambiano bandiera a seconda del soldo, ma gente che fa pagare i suoi servigi di protezione ed aiuto nella caccia ed è gente ben diversa dai primi.

Se è questo che intendevi, ok va bene e pongo subito un paio di domande:

1) Krasus, conosce o crede di conoscere quali sentimenti/emozioni?
2) alla morte di Elanor, quale sentimento lo pervade?
Krasus99
00sabato 20 maggio 2017 13:43
//Domande
SALVE!

//PER LA COSA DEI “MERCENARI” PENSO CHE SPIEGATA COSì SIA MEGLIO


Solitario in terre sconosciute continuò a cacciare per sopravvivere, inizialmente schivo verso gli estranei passò qualche anno tra le foreste del Maevathan fino a quando un gruppo di cacciatori e mercenari lo prese sotto la sua ala, non erano affatto un gruppo di briganti ma al contrario per sopravvivere passavano giorni a cacciare tra le foreste per ricavare pelli e un pò di provviste da vendere generalmente ai locali, qualche volta se capitava non rifiutavano di sbrigare qualche lavoretto per aiutare i paesani, di solito si trattava di abbattere qualche animale feroce o eliminare qualche bandito che depredava i carri che trasportavano dei beni,


(POI SI RIAGGANCIA A) la sua vita scorreva mansueta al fianco di una mezzelfa che lo riuscì a far sentire amato un'altra volta dopo la perdita di Degnar, Elanor.

(E POI) Così passarono altri anni tra il lavoro e la sua nuova compagna, il mezzo non era più il ragazzo solitario che camminava tra le nevi, il suo volto è indurito dal tempo e il suo corpo già segnato da numerose cicatrici, i ricordi ormai si sovrappongono numerosi nella mente del mezzodemone ancora incosciente della sua vera natura. nuovamente come se la sorte l'abbia preso in antipatia un altro fulmine a ciel sereno si abbattè sulla vita di Krasus, perse durante un lavoro leggermente più pericoloso (ETC...ETC…)

PER QUANTO RIGUARDA LA BARBA:
si…. Tereseth era “peloso” ed ha trasmesso a Krasus una normalissima barba (=


PASSIAMO ALLA PARTE “SERIA”:
se intendo bene le domande sono mirate a capire come il sangue demoniaco abbia influito su Krasus, premetto che Krasus non è affatto un pezzo di legno che non prova sentimenti nonostante il suo sangue possa affievolirli, il discorso è ben diverso in realtà poiché non si tratta tanto dell’assenza di sentimenti ma in questo caso di un “contrasto”, ovvero delle emozioni che sono gestite male. Per andare a rispondere alla domanda quindi mi piace molto di più l’idea di questa lotta interna che si manifesta attraverso uno straripamento piuttosto che attraverso un vuoto, insomma come se Arieth e Tereseth stessero ancora lottando dentro il suo corpo.

Per quanto riguarda Elanor il discorso non è indifferente, come con Degnar si isola per qualche periodo come se avesse paura di legarsi a qualcuno nuovamente, quando Krasus non sta bene con sé stesso non tende a cercare di risolvere la situazione direttamente, spesso la evita trascinandosi per qualche tempo fino a quando il tempo o la fortuna gli diano la possibilità di rimettere le cose apposto (esempio palese dopo aver perso Elanor passa un pò di tempo e quando la fortuna gli fa conoscere Hestia non perde l’occasione). interessante è anche vedere che questo è il periodo che avevo evidenziato come “crisi” (la seconda per la precisione), in questi periodi Krasus tende a continuare la sua routine, si rifugia in qualcosa dove non si può mai sbagliare, ovvero fare del bene, per muovere una spada sicuramente non occorre che stia bene con sé stesso (anzi lo distrae dai suoi problemi) e sentire il ringraziamento di qualcuno che ha aiutato anche se non lo ammetterà mai lo fa sentire gratificato (insomma un classico: non riesco a risolvere i miei problemi quindi risolvo quelli degli altri). ultima cosa da sottolineare è che Krasus non ha mai avuto una convivenza sana con i ricordi del passato, spesso ha incubi o qualche reminiscenza che lo fa stare male, questi episodi si manifestano anche attraverso crisi che sono più o meno assidue a seconda della situazione. Per esempio ultimamente ritrovare Hestia nel luogo in cui lavora accompagnato da Havard (il suo nuovo compagno) l’ha fatto vacillare leggermente, anche se con il passare del tempo riesce a gestirle sempre meglio



ULTIMA COSA:
-Nelle missive avevamo parlato del tatuaggio ricordi? te avevi detto di avere una “sorpresa” per me…. spero non te ne sia dimenticata!


//ASPETTO UNA TUA RISPOSTA ^^


Knut Raknasson.
00mercoledì 24 maggio 2017 19:18
Premessa:
Io non mi dimentico mai!

Aggiungo: tranne qualche volta data l'età.

Tornando seri...

Si, la lotta nell'intimo di un mutaforma, di norma, è sempre presente, sia che questi sia completamente malvagio, sia che sia neutrale, sia che sia come il tuo pg.

Ovvio che per un pg neutrale o neutrale buono, la lotta è forte, devastante, destabilizzante, intensissima e diversa da quella d'un pg malvagio.

Diversa fra l'altro perchè ogni pg ha la sua indole, la sua storia, il suo carattere ed il suo stile, oltre che la sua sensibilità e tutti, nessuno escluso, nemmeno i malvagi, non sono privi di sensibilità, magari ne hanno pochissima, impercettibile per i più freddi, maligni e calcolatori, ma c'è e questo perchè? Perchè per metà non sono demoni.

Tornando a noi, ma aiutati da questa mia prefazione, si ho capito cosa volevi dire e va bene.
Aggiungerei una postilla molto utile ed importante, a mio avviso:
Krasus non sa niente del suo passato, o meglio, non ha idea delle parti più orrende e della presenza ingombrante di Tereseth e delle sue colpe. Ha tutti gli incubi che vuoi, ma non sono chiari e questo potrebbe assolutamente aumentare i suoi periodi d'ansia od anche le sue insicurezze.

Aggiungo ancora che fintanto che la parte demone non si "risveglia", i lati maligni potrebbero non essersi mai manifestati in alcun modo e quindi al risveglio dell'altra parte di se, immagino lo sconquasso generale del pg che non deve cambiare allineamento, ma avrà da fare i conti con i suoi spettri etc etc
Krasus99
00giovedì 25 maggio 2017 00:11
PERFETTO!

Sei riuscita a fare centro completo ^^ , sono felice che alla fine sia uscito qualcosa di coerente al progetto iniziale!


-Prendo atto di tutte le dritte che a quanto ho capito sono incentrate principalmente su:

A) confermiamo che Krasus no sappia i particolari che riguardano Tereseth

B)i lati maligni finora si sono manifestati solo in maniera ASSOLUTAMENTE superficiale (giusto qualche emozione forte gestita male)

C) e infine che ci sarà un conflitto interiore con i fiocchi dopo la rivelazione



Detto questo mi sembra non ci sia altro da aggiungere, se non hai altre domande sono pronto a procedere a tutti gli effetti quando vuoi!


A meno che tu non mi debba prima spiare per mesi mentre gioco o che ora tu mi faccia saltare in un cerchio di fuoco insomma XD (si scherza naturalmente).

Dimmi come si procede e soddisferò ogni richiesta!

GRAZIE PER LA TUA PAZIENZA E SEMPRE UN PIACERE SCRIVERE CON TE!


Knut Raknasson.
00domenica 28 maggio 2017 23:20
Dammi qualche giorno...
pochi giorni ...
di studio...
Krasus99
00domenica 28 maggio 2017 23:43
Hahaha, aspetto con ansia! Basta che non mi traumatizzi il personaggio ^^
Tewen
00lunedì 29 maggio 2017 11:43
Lasciando al Moderatore di Razza la faccenda BG, chiedo il permesso per intrufolarmi nella questione desiderando porre al candidato un paio di mie personali curiosità:

1) a livello di personalità, cosa cambierebbe in KRASUS?
Spiegami, per cortesia, la personalità di KRASUS MEZZELFO (attuale) e quella dell'ipotetico KRASUS MUTAFORMA (futuro).

2) attualmente KRASUS è devoto a MORWELL: cosa succederà se un domani scoprisse di essere Mutaforma?

Per il momento ho solo queste due domande.
Le altre (eh, ne ho diverse in tasca^^) te le proporrò prossimamente.

Grazie
Krasus99
00lunedì 29 maggio 2017 12:17
// quando pensi di esser riuscito nell'impresa ma ti azzoppano all'ultimo XD (naturalmente si scherza è sempre un piacere [SM=g27988] )

-tornando a noi.... spero che tu abbia già preso visione del resto della discussione dove ci sono già alcuni dettagli utili. Detto questo possiamo passare al lavoro sporco!

-naturalmente il cambiamento avrà conseguenze abbastanza importanti. Prima di tutto sarà una convivenza non semplice (sono perfettamente coscente che non è un posseduto) ma naturalmente parlare di una mente coerente mi sembra difficile. Nel senso che la parte più "stoica" (vedere post) soffrirá vedendo i desideri che nascono con la parte demoniaca, quindi alla parte neutro/buona dovrà opporsi a qualcosa che di fatto somiglia a caotico/malvagio. Lo vedo molto come qualcuno che lascerebbe il "lato oscuro" più possibile lontano, nascondendolo nel privato per iniziare ad imparare come limitare i suoi istinti, insomma il buono che in verità si trascina dietro un'ombra inquietante.

(Non prolungo sulla psicologia attuale poiché mi sembra sia stata largamente discussa... se vuoi con domande più mirate posso sfamare le tue curiosità eventuali).


-per quanto riguarda Morwell la questione è più semplice di quello che sembra. La fede di krasus proviene da Degnar, ma con il tempo è diventata sempre più cinica e la rivelazione del suo sangue potrebbe essere solo l'ennesima "beffa" degli dei. Per il resto ritiene i principi di Morwell da un punto di vista forse più laico sempre importanti nonostante il rapporto intricato con la dea.

Spero sia soddisfacente... anche se la prima questione ritengo sia epressa meglio nell'altro post.

//spara tutte le domande che sono caldo! Spero di sentirti anche in on
[SM=g27985]
Tewen
00lunedì 29 maggio 2017 12:40
Ci tengo a ricordare una cosa: SE l'esame off viene superato NON E' DETTO che il cambiorazza ON avvenga con successo..
Quindi finché non cambi simboletto, aspetta a cantare vittoria ^_* Rimani concentrato e stai sul pezzo.

Tornando alle domande che ti ho posto: io ti chiesto la PERSONALITA' di Krasus, non solo la psicologia.
Psicologicamente non mi interessa, nel senso che dipenderà dalle situazioni, dal gioco, etc.. (e lo vedrò in On), quello che vorrei capire è il resto: interessi, obiettivi, relazioni sociali, inclinazioni..
Vorrei sapere se Krasus cambierà alcune cose rispetto ad ora, e scendere nel dettaglio però.

Es:
Krasus mezzelfo ha, tra i sogni, intessere relazione sentimentale con la pg X perché è attratto, etc etc.
Krasus mutaforma, che sogni può avere? Manterrebbe la relazione sentimentale con X?

Confrontami la condizione attuale di Krasus Mezzelfo e tracciami le eventualità - che non sono spoiler, tutto ancora sarà da giocare quindi è pieno di variabili - dei cambiamenti in caso di Krasus Mutaforma.
Usa pure lo specchietto che ho usato io nell'esempio.

Sulla faccenda divinità e MORWELL: cosa intendi per "punto di vista laico"?
Poi da lì svilupperò la domanda un po' meglio.
Krasus99
00lunedì 29 maggio 2017 16:25
Ahahah, allora giuro che mi concentro XD.

Ok, ho inteso male la domanda (buon inizio), chiedo perdono ):

Attualmente lo schivo mezzelfo milita con le frecce nere, si è unito alla "famiglia" dopo alcun vicende e impicci con Hestia con la quale stava nei guardiani dello spirito. Adesso sta cercando di stabilizzare la sua situazione ed allacciare qualche legame, nel frattempo si allena con le frecce (che stima molto per le capacità militari che hanno), non si è aperto molto finora anche se forse l'unica che lo mette davvero a suo agio per il momento è Kaderin. Per il resto oltre a persone come Rhea o Erech e qualche artista incontrato a Nasmos recentemente è principalmente solitario. Obbiettivi dopo la separazione definitiva con Hestia non ne ha, nessuna sete di potere dentro la gilda, giusto il desiderio di allenarsi ed aiutare i propri compagni a respingere le minacce da Dirhae e l'intero Aengard (insomma il solito aiuto gli altri perché è più facile di aiutare se stessi).

Per quanto riguarda i cambiamenti in caso dovesse diventare mutaforma sarebbero più diretti sul lato psicologico. Le frecce sono comunque un ambiente ricco di strane razze.... e sicuramente sarebbe un buon posto dove stare, naturalmente dovrebbe convivere con tutte le limitazioni che comporteranno la sua natura per partecipare alla causa delle frecce. Quindi a meno che non succeda qualcosa di segnante la sua situazione esterna non dovrebbe subire particolari mutamenti, le persone che lo conoscono sicuramente lo troveranno cambiato per quanto proverà a nasconderlo...(nel senso che avrà le sue belle crisi e momenti di "follia") ma gli affetti principali non dovrbbero cambiare. (Almeno per come la vedo io..)

Il rapporto con Morwell è particolare, segue i suoi principi che sarebbero quelli insegnati dal "padre", ma allo stesso tempo "protesta" per il fatto che lui abbia sempre onorato il suo nome e in cambio gli siano arrivate solo disgrazie (una lotta tra amore e odio inomma...).
Knut Raknasson.
00venerdì 2 giugno 2017 22:36
Candidatura accettata
Grazie Oryer per il tuo interessamento, ma posso annunciare che il candidato è da me accettato.

Sarà molto interessante vedere in gioco cosa succederà e data la tua competenza ed il fatto che sai cosa mi piace quando si fanno dei cambi razza, specie nella nostra razza secondo lo stile che congiuntamente all'admin sto cercando di far nascere, vorrei chiederti ufficialmente d'essere tu il Master officiante del cambio razza.

Ti aspetto in privato per alcune informazioni su cosa vorrei venisse fatto, ma già sai ^^

Bene, pertanto, Krasus, attendi il giorno fatidico e ricordati che io sono sempre a disposizione per aiutarti in ogni dubbio interpretativo tu possa mai avere. Si cresce giocando.
Krasus99
00sabato 3 giugno 2017 00:47
Grazie della fiducia!
Sono molto felice di poter mettere tutta la mia "competenza" [SM=g27995] in questo cambio razza.

Spero solo che tutto quello che abbiamo pogrmmato sul piano teorico mantenga la sua forma sul pratico, sono sicuro che con un supporto del genere uscirà fuori qualcosa di eccellente!

Vorrei ringraziarvi entrambi, Knut per aver avuto la pazienza di seguirmi e oryer per aver preso spontaneamente parte al progetto ^^

Adesso per la quest da domenica sera dovrei esserci, per il resto dovrei avere orari abbastanza larghi (insomma tutti i dettagli mandateli in pivata). Buona notte!
Tewen
00lunedì 5 giugno 2017 00:40
Complimenti per aver superato l'esame :)
Prendo atto della richiesta del Moderatore riguardo il cambiorazza: in questi giorni sarete contattati entrambi.

A presto!
Tewen
00giovedì 29 giugno 2017 14:42
Cambiorazza effettuato con successo.
Knut Raknasson.
00lunedì 7 agosto 2017 14:14
Sospensione dalla razza
Oggi, 7 agosto 2017, viene sospesa la razza per dare il tempo al giocatore di meglio focalizzare il suo gioco di neutrale buono futuro mutaforma

Il 7 novembre 2017 potrà rifare la domanda con medesimo bg
Knut Raknasson.
00lunedì 7 agosto 2017 14:15
Sospensione dalla razza
Oggi, 7 agosto 2017, viene sospesa la razza per dare il tempo al giocatore di meglio focalizzare il suo gioco di neutrale buono futuro mutaforma

Il 7 novembre 2017 potrà rifare la domanda con medesimo bg
Knut Raknasson.
00lunedì 7 agosto 2017 14:15
Sospensione dalla razza
Oggi, 7 agosto 2017, viene sospesa la razza per dare il tempo al giocatore di meglio focalizzare il suo gioco di neutrale buono futuro mutaforma

Il 7 novembre 2017 potrà rifare la domanda con medesimo bg
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