-Cardioclismatica-

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n9p
00martedì 23 marzo 2004 14:11
-Cardioclismatica-

Era buio e maleodorante, il sangue raggrumato decorava le pareti e il pavimento tipico delle fabbriche, il paesaggio era spoglio, quattro pali univano il pavimento al soffitto, un finestrone sbarrato con assi di legno adornava imperioso la parete est, non c’era assolutamente nessuna fonte di luce naturale, una lampadina appesa ad un filo ballonzolava dal soffitto creando dei rari fasci di luce… il tutto puzzava di sudore stantio e di cose non lavate per troppo tempo.
Camminavo sopra una patina di segatura, molto probabilmente servirà a far in modo che il sangue non macchi troppo… guardo il tutto con occhi da combattente… questa notte dovrò combattere e combatterò come non ho mai combattuto fin ora… sono il campione qua dentro e lo dimostrerò nuovamente!
Non lo vedo neanche… sento solo la mascella che cede, s’incrina, si rompe e sento male, il dolore puro… vedo il sangue che esce dalla bocca e sento i suoi pugni che come un diluvio universale mi colpiscono ripetitivamente vedo le sue nocche per un secondo e poi vedo il buio del mio occhio chiuso… rispondo malamente ai colpi, non gli fanno nulla credo che gli abbia schivati tutti, non ne sono sicuro vedo poco e male, la vista s’annebbia, i suoi colpi no, credo che mi abbia rotto il naso ormai il dolore è diventata una prassi per stasera, sono fuori uso ma non posso arrendermi, riprovo a colpire e il mio pugno va a segno, il suo naso si spezza e sento le gocce di sangue che colano verso il pavimento, non posso fermarmi, cerco di ricordare dove lo colpito primo e ricomincio a colpire senza pausa, sento la sua faccia che si gonfia sotto i miei colpi, sta diventando una gelatina di sangue e sudore ed io colpisco, colpisco, colpisco, ho subito troppo per questa sera, continuo finché non cade al suolo… non si sta rialzando, ho vinto, questo orso di uomo è caduto sotto i miei colpi, credo di avere le mani sporche di sangue, anzi né sono sicuro… non ci sono docce, dovrò uscire da questo inferno così come sono… esco dal cerchio di persone, sputo per terra qualcosa di grumoso… forse un dente; il mio giubbotto e lì che m’aspetta… esco, l’aria fredda mi punge le ferite e credo fortemente che dovrei andare da un dottore per farmi rimettere in sesto… non c’è tempo per le cure… domani dovrò nuovamente combattere!
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