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05/03/2023 10:44 | |
«Fu trasfigurato davanti a loro»
Rev. D. Jaume GONZÁLEZ i Padrós
(Barcelona, Spagna)
Oggi, incamminati verso la Settimana Santa, la liturgia della Parola ci presenta la Trasfigurazione di Gesù Cristo. Sebbene nel nostro calendario c'è un giorno liturgico festivo riservato a quest evento (il 6 agosto), adesso ci si invita a contemplare la stessa scena nella sua intima relazione con i successi della Passione, Morte e Risurrezione del Signore.
Infatti, si avvicinava la Passione per Gesù e, sei giorni prima di salire sul Tabor, lo annunciò molto chiaramente: aveva detto ai discepoli che Egli «doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno» (Mt 16,21).
I discepoli, però, non erano preparati a veder soffrire il loro Signore. Egli, che si era mostrato sempre compassionevole verso i derelitti, che aveva restituito la bianchezza alla pelle danneggiata dalla lebbra, che aveva restituito la luce agli occhi di tanti ciechi e riabilitate le membra di tanti invalidi, non era possibile che ora il Suo corpo venisse deformato da colpi e dalle flagellazioni. Ma, contutto ciò, Egli affermava, senza diminuzioni: «doveva soffrire molto». Incomprensibile! Impossibile!
Nonostante tutte le incomprensioni, Gesù sa, tuttavia, il perché è venuto a questo mondo Sa che ha assunto tutta la debolezza ed il dolore che pesa sull umanità, per poterla divinizzare e, così, riscattarla dal circolo vizioso del peccato e della morte, in tal modo che questa -la morte- finalmente vinta, non continui a schiavizzare gli uomini, creati a immagine e somiglianza di Dio.
Perciò, la Trasfigurazione è una splendida immagine della nostra redenzione, dove la carne del Signore viene manifestata nell esplosione della risurrezione. Così, se l annuncio della Passione provocò angustia tra gli Apostoli, il fulgore della Sua divinità, li rassicura nella speranza ed anticipa loro il giubilo pasquale, sebbene ne Pietro, ne Santiago, ne Giovanni sappiano con precisione che cosa significhi l espressione...`risuscitare tra i morti´(cf. Mt 17,9).Tempo verrà che lo capiranno!
Pensieri per il Vangelo di oggi
«Lo scopo della trasfigurazione era soprattutto quello di rimuovere lo scandalo della croce dal cuore dei discepoli, e quindi di impedire che l'umiliazione della passione volontaria turbasse la loro fede» (San Leone Magno)
«Ascoltatelo". Questo invito del Padre è molto importante. Noi, discepoli di Gesù, siamo chiamati ad essere persone che ascoltano la sua voce e prendono sul serio le sue parole» (Francesco)
«I Vangeli narrano in due momenti solenni, il battesimo e la trasfigurazione di Cristo, che la voce del Padre lo designa come suo "Figlio prediletto". Gesù designa se stesso come 'l'unico Figlio di Dio' (Gv 3,16) e con questo titolo afferma la sua preesistenza eterna. Egli chiede la fede nel 'Nome dell'unico Figlio di Dio' (Gv 3,18) (...)» (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 444) |